Denominazione Basilicata

date

1910-09-18

author

Fortunato, Giustino

title

Lettera di Fortunato a Gaetano Salvemini

bibliography

  • Carteggio, vol. I – 1865-1911, a cura di Emilio Gentile, Bari, Laterza, 1978, p. 238-239

teibody

Napoli, 18 settembre 1910

Mio carissimo,

come sono lieto della tua lettera cui solo mi duole di dover rispondere brevemente perché sono occupato! Come godo delle tue notizie, buone, se non tali quali io sempre mi auguro!

Sissignore, non devi ritirarti sotto la tenda, ma andare avanti, nel tuo partito, meglio si può. Ti basti aver meglio conosciuto uomini e cose, e, soprattutto aver ben capito quale razza di «piccoli borghesi» sono i socialisti meridionali. Prima o poi basterai da te solo: non fu solo, forse Mazzini? Ottima l’idea della «Critica Sociale Meridionale» cui io contribuirei di molto buon animo; ma, e i collaboratori?! La tua «opera», sì, dev’esser quella, che io non vedrò, delle Origini dell’Italia contemporanea; e a quella devi assolutamente mirare: felice chi potrà leggerla, perché io, credimi, la divino, la presento, la immagino; quale magnifico nuovo originalissimo quadro, e vario, assai, assai vario, e decisivo per le sorti della nuova generazione! Il Prezzolini si domanda: che fare? E io gli volevo rispondere: rifare la vita e il costume morale d’Italia. Altro che il nazionalismo e il socialismo, che verrebbero dopo, se mai verranno!

Della diretta ingerenza de’ padri di famiglia, sull’argomento delle scuole elementari, parlò già assai bene il povero e buon Turiello nel suo Governo e Governati in Italia. L’hai tu letto? C’è molto da imparare. Ha molto di me, che lo tenni a battesimo.

E giura nell’Azimonti . Se tu lo conoscessi! Io Ministro, lo farei direttore generale dell’Agricoltura. È valtellinese, credo, che studiò a Pavia. Eppure nessun meridionale ha «compreso» più e meglio di lui il Mezzogiorno. Hai letto la sua relazione tecnica alla magnifica relazione del Nitti su la Basilicata e la Calabria? Il Nitti mi assicurò di averti fatto spedire l’una e l’altra. Credo saranno a Firenze.

E non dimenticare il famoso «numero unico», di cui ormai tutti mi chieggono, con aria canzonatoria!

Il De Viti De Marco mi rispose la qui acclusa lettera, che puoi rimandarmi, rimandandomi anche l’unita sua pubblicazione, che or ora mi è stato possibile pescare tra le mie carte. Gli risposi, dicendogli che noi non desidereremmo da lui, e che lui potrebbe scrivere in un giorno. Sarebbe bene che tu pure gli scrivessi. Un tipo strano, se altro mai, che crede – beato lui – di essere unico depositario della verità scientifica, ma che, in fatto di praticità, non sa far di meglio che struggersi d’amore per Tangorra…per antipatia al Nitti!

E mi auguro il Palmarocchi risponda alle tue e mie aspettative. Dagli i miei Scritti Varii, che se puoi ti prego di rimandarmi. È l’unica copia che ho. Sì, viva l’Unità! Senza di essa il Mezzogiorno sarebbe la Grecia presente.

Si riferisce al progetto di una rivista che sarà poi «L’Unità». (ndr) G. Prezzolini, Che fare?, «La Voce», 23 giugno 1910. Eugenio Azimonti (1880-1960), agronomo e studioso dei problemi dell’agricoltura meridionale, fu dal 1910 al 1914 presidente della Federazione italiana dei consorzi agrari per l’Italia Meridionale. I suoi scritti furono raccolti e presentati da Fortunato col titolo Il Mezzogiorno agrario qual è, Bari 1921.

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