Denominazione Basilicata

(L’Unità d’Italia e il brigantaggio)

Quanto maggiori erano state le speranze concepite e fatte concepire, tanto le delusioni furono più amare; e le imposte, per lo stato dell’economia nazionale, sempre crescenti e non corrisposte da benefici materiali visibili; il malessere fomentato da cause vecchie e nuove fomentava un sordo sentimento di ribellione. Oltre a ciò quello spettacolo continuo di orribili misfatti e le terribili repressioni e le continue esecuzioni capitali operavano come tante potenze malefiche sugli animi, spegnendo quasi l’orrore del sangue; ed avea sempre incremento maggiore il delitto, le cui manifestazioni crebbero in forti proporzioni e solo da poco meno d’un decennio a questa parte sono venute in proporzione notevolmente scemando. Un simile stato di cose si protrasse per molti anni, ma nel primo decennio soprattutto, tra il sessanta e il settanta, si appalesò nella sua forma più cruda; e, se tutta la vita civile n’ebbe un fiero colpo, fierissimo veramente fu quello che n’ebbe l’economia pubblica e specialmente l’industria rurale. Non solo non fu possibile mettere in atto i miglioramenti indispensabili a rilevare l’agricoltura dallo stato rudimentale in cui era; ma tutto fu compromesso.

I contadini furono con più persistenza ricacciati nell’abitato; dalle case rurali che v’erano parte perì per incendio; alle incertezze del ricolto, già grandi in una regione di clima così mutevole, si aggiunsero i rischi dell’incendio; ma soprattutto ne risentì la pastorizia, la quale da quel punto cominciò a pigliar la china irremissibilmente; perché, essendo le mandrie e le greggi, massimamente, alla mercè dei briganti, erano continua occasione a ricatti, e frequentemente per rappresaglia erano soggette ad una vera distruzione. Ed il decadimento, se non a dirittura la fine della pastorizia, fu gravissimo danno, perché, quantunque, tenuto allo stato quasi selvaggio, il bestiame richiedesse l’impiego di grandi estensioni di terra e non desse sempre frutto corrispondente, pure rappresentava un’industria, che, ravviata, corretta, migliorata, avrebbe potuto essere una fonte di ricchezza, ed anche, così com’era, riusciva di sussidio all’agricoltura.

Terminò pure il tristo fenomeno del brigantaggio, ma, quando fu terminato, in parte ne duravano ancora molti effetti, ed intanto altri fatti avevano avuto luogo ed altri mali erano sopravvenuti che impedivano il risorgimento economico della provincia; soprattutto due cose, che sono fra loro immutabilmente connesse, la crisi agraria e l’emigrazione.