Denominazione Basilicata

date

1874

author

Homunculus [Giacomo Racioppi]

title

Storia della denominazione di Basilicata [estratto 5]

bibliography

  • Storia della denominazione di Basilicata, Roma, Tipografia Barbera, 1874, pp. 35-36.

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I Normanni, che cominciavano allora a gettare le fondamenta di una potenza che un secolo dopo addivenne monarchia, volevano anche essi, con quello istinto di tutte le potestà nuove che è pure istinto della natura umana, riattaccare il presente al passato, e prendere forza dal lungo possesso e autorità dalla tradizione. Drogone s'intitola già con denominazione, io vo' dire, latina Comes totius Apuliæ et Calabria, e con denominazione greca Dux et Magister Italiæ, che era l'appellazione grecanica dell'Apulia medesima: e tutto ciò a significazione di sovranità tanto sulle popolazioni italiche quanto sulle popolazioni greche, che numerose di stirpe e d'idioma erano sparse per la bassa Italia in quei secoli. Ma non basta: egli riattacca la catena della autorità sua al passato, e s'intitola addirittura Basilicos, cioè Commissario o Delegato dell'Impero di Costantinopoli, che era la fonte storica della sovranità ; alla quale fonte ricorrevano i Principi altresì di Salerno o di Capua, nonché i Consoli di Napoli, di Gaeta o di Amalfi, solleciti di ottenere, a conferma di legittimità, il sigillo imperiale, senza aver voglia, perciò , di restare meno indipendenti e sovrani di prima.

IX

Possiamo inferire da questo documento due conseguenze: delle quali una è certa cosa, l'altra, per verità, non intendiamo di dare che come una congettura. La prima si è che ai tempi de' primi Normanni, intorno alla metà del secolo XI, l' uffizio del Basilicos era in piedi nella Italia Meridionale, non altrimenti che era vivo e potente, agli stessi tempi, l'uffizio del Catapano. Aggiungeremo inoltre che la dignità o l'uffizio del Basilico era ancora tra le più alte e precipue, se volle assumerla, a titolo di legittimità, il Capo della gente vincitrice, il quale già s'intitola, allo stesso tempo, Duca di tutta l'Apulia delle Calabrie. La seconda si è che il Magistrato del Basilico reggeva già la Lucania intorno a questi medesimi tempi, nei quali i capi normanni occuparono e divisero tra loro le tredici città appulo-lucane intorno al Vulture, Melfi, Venosa, Lavello, Acerenza, ecc., e che, molto probabilmente, esso risiedeva a Venosa. Il Normanno, insediandosi in quella città che era stanza ad un alto magistrato imperiale, non è improbabile, anzi è conforme alla natura delle cose, che assumesse trai suoi titoli anche quelli dell'alto magistrato cui si sostituiva; non altrimenti che si sarebbe detto Stratego, se si fosse insediato a Reggio o a Rossano; si sarebbe detto Catapano se a Bari, ovvero a Troia, ovvero a Lucera.

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