date

1902

author

Zanardelli, Giuseppe

title

Zanardelli in Basilicata [estratto 4 dal discorso pronunciato a Potenza il 29 settembre 1902]

bibliography

    teibody

    Ciò che rende più grave la condizione dei poveri è eziandio la scarsità di sollievo che possono avere dalla pubblica beneficenza. Poiché un Paese non ricco non riesce ad accumulare un cospicuo patrimonio per gli indigenti.

    Non vi sono quindi in Basilicata manicomi né brefotrofi, né ospizi pei cronici, né case d’industria.

    E quanto ad ospitali ne ha uno questa città di Potenza, ma, mentre nel complesso del regno per 100.000 abitanti sono negli ospitali assistiti 1.382 ammalati ogni anno, e in Lombardia la proporzione sale a 2.257 e in Toscana a 2.548, nella Basilicata essa si riduce a 148.

    Gli ammalati soltanto dalle Congregazioni di carità possono ricevere medicine ed altri sussidi a domicilio, ma in molti luoghi, cominciando da Lagonegro, poverissime, insufficienti allo scopo trovansi queste Congregazioni. Anche riuscendo a costituire patrimoni relativamente di qualche entità. Nonostante questo cumulo di miserie, la stirpe gagliarda resiste anche fisicamente e nelle leve militari del triennio 1898-1899-1900 i riformati per imperfezioni fisiche furono 164 ogni 1.000 coscritti, furono quindi in numero pressoché uguale alla media del Regno che è di 163, mentre nella mia Provincia di Brescia, ad esempio, tali riformati ascesero a 209.

    Invece le riforme per difetto di statura furono qui più numerose del doppio nel complesso del Regno.

    Così, del pari, nonostante la male suada fames l’indole morale della popolazione fa sì che la delinquenza nella Basilicata risulti minore che nelle finitime Province e non sia aumentata neppure col cresciuto disagio di questi ultimi anni.

    Invece relativamente assai elevato è il numero delle liti, fenomeno comune ad un’altra Regione poverissima, cioè la Sardegna. Le miserrime condizioni economiche contribuiscono a tener alto il numero degli analfabeti che nel 1901 risultarono del 79 per cento sul complesso della popolazione, mentre, facendo il conto sugli adulti, si ha nei coscritti il 51 per 100. Le Province di Cosenza, Catanzaro e Caltanissetta ne hanno un numero ancora maggiore, mentre la media del Regno è di 52 sul complesso della popolazione, di 31 sui coscritti.

    Assai degni di encomio, sono poi gli sforzi che i Comuni maggiori fanno per l’istruzione secondaria. A Melfi un grandioso edificio è destinato alla istruzione tecnica e rende assai meritevoli di considerazione i reclami che si fanno perché diventi governativa la scuola tecnica. Cosí come l’antica coltura di Matera rende legittimo il desiderio che essa costantemente esprime di veder completamente parificato il suo ginnasio-liceo agli altri governativi. E Lagonegro alla sua volta ha a cuore il ginnasio per non vedere la gioventù del suo circondario tratta a percorrere le scuole secondarie nel seminario vescovile di Policastro.

    Ma uno dei voti più insistenti che udii e che lessi nelle memorie che mi furono presentate, è quello che concerne l’istruzione professionale e più specialmente l’istruzione agraria in un Paese che appunto dall’agricoltura crede di potere attendere salute. Poiché ora l’agricoltura perisce, il suolo non ha quasi alcun reddito, la proprietà immobiliare non ha quasi valore, così come l’industria è totalmente assente.

    E di questo depauperamento riesce un indice eloquente anche la crescente diminuzione del reddito postale e telegrafico, meschino anche in addietro, meschinissimo oggi.

    È quindi molto che in sì misera condizione di cose le casse postali della Basilicata abbiano ricevuto notevoli risparmi dei quali mi parlarono i Sindaci anche di minori villaggi. Queste casse postali nel 1898, ultimo anno di cui furono pubblicati i dati, raccolsero circa 10 milioni di lire con notevolissimo aumento sugli anni precedenti.

    Altri 2 milioni di depositi può calcolarsi nel predetto anno si raccogliessero presso gli altri istituti di credito: in complesso approssimativamente si può ritenere che i depositi a risparmio della Basilicata corrispondano ad una media di 24 lire per abitante.

    Assai minori risparmi adunarono le Province di Teramo, Benevento, Lecce, Reggio di Calabria e Caltanissetta. Dalle informazioni datemi dagli ufficiali postali, risulta che buona parte di tali depositi derivano dagli invii di danaro degli emigrati in America.

    notes alpha

      notes int