L’Itinerarium di Federico II di Svevia (1228-1229)
Presentazione
Presentazione
L’Itinerarium (il cui titolo completo è Narratio qualiter imperator Federicus reacquisivit regnum sibi rebellatum quando accessit ad acquirendum Ierusalem et sepulcrum Cristi: “Narrazione del modo in cui l’imperatore Federico riconquistò il regno che gli si era ribellato quando andò a prendere Gerusalemme e il sepolcro di Cristo”) narra in rapida successione gli eventi che si susseguirono nell’estate del 1229, quando l’imperatore Federico II tornò nel Regno dell’Italia meridionale, che gli si era in gran parte ribellato dopo l’invasione dell’esercito papale.
Tràdito da un codice della Biblioteca Nazionale di Napoli (ms. Branc. VII B 3), scoperto ed edito per la prima volta nel 1998, è di fatto anonimo. Tuttavia è lecito ipotizzare che chi l’ha messo assieme provenisse dalla Puglia, perché la descrizione degli spostamenti dell’imperatore si limita quasi esclusivamente a quella regione, dando poi risalto agli eventi di Troia. Non altrettanto semplice risulta invece stabilire quando fu compilato: l’interesse specifico per eventi ben determinati lascerebbe infatti pensare a un’epoca a essi non molto posteriore; tuttavia, alcune imprecisioni storiche fanno ipotizzare che il loro ricordo effettivo si fosse alquanto affievolito.
In virtù dell’alternanza tra prosa e versi, l’Itinerarium rientra, almeno formalmente, nella categoria del prosimetro, ma prosa e versi non sono concepiti come complementari: la prima costituisce di fatto solo la cornice dei componimenti metrici (diciassette gruppi di versi), che certamente sono stati composti precedentemente a essa. Essi hanno trovato spesso una diffusione e una tradizione stravagante rispetto al contesto narrativo, costituendo quelli che sono chiamati “blasoni popolari”, usati dalle comunità con intenzioni autocelebrative, o anche satiriche e ingiuriose nei confronti di quelle vicine.