Il Fondo Santa Lucia
date
1366 agosto 22
title
Instrumentum venditionis dell’abate Francesco de Madio, di Potenza, arciprete della chiesa maggiore potentina, a favore di Angelo de Dyano, arciprete della chiesa di San Michele
summary
L’abate Francesco de Madio, di Potenza, arciprete della chiesa maggiore potentina, vende ad Angelo de Dyano, arciprete della chiesa di San Michele di Potenza, le sue case grandi consistenti in una sala vecchia, due torri, una cucina, un pozzo posto sotto le stalle e la volta sotto la sala grande, la corte delle predette case e la porta grande sotto il supportico, per il prezzo di dodici once, fatti salvi i diritti che Giacobino de Viola ha sul pozzo e sulla corte.
bibliography
- BSNSP, Diplomatico, pergamene fondo Fusco 25, Potenza, segn. 10-BB-I-22 [A].
- PEDIO, La vita a Potenza dai Normanni agli Aragonesi attraverso una inedita cronaca del sec. XVII ed un inedito codice diplomatico, doc. XXII, p. 148, riprodotto in ID., Potenza dai Normanni agli Aragonesi. Note ed appunti, doc. XXII, p. 41 (regesto)
- FORTUNATO, Badie, feudi e baroni della valle di Vitalba, vol. III, Cartulario e Codice Potentino, p. 337 (regesto)
- SCALISE, La diocesi potentina nel Medioevo: riflessioni su vescovi e patrimonio del clero, p. 83 (notizia)
teibody
† In nomine domini nostri Iesu Cristi, anno eius nativitatis millesimo trecentesimo sesagesimo sexto, regnante domina nostra
Nos magister
A ripeteiudex
A ripeteiudicem
Così A, si leggaPotencia
Così A, si leggaveterem,
qui e dopo
La parola è vergata nell’interlineo
de Dianoil cognome ne indica la provenienza da
Dianum, oggi Teggiano era arciprete della chiesa di San Michele di Potenza già nel 1353, come risulta da un rogito del 24 agosto di quell’anno relativo ad una lite vertente tra Angelo de Palma e Francesca, vedova di Cirillo (ADPz, fondo Trinità, perg. n. 35; cfr. PEDIO,
Codice e cartulario Potentino, p. 335, sotto la data del 24 aprile). Alla data del 3 giugno 1357 egli risulta vicario di Giovanni, vescovo di Potenza, unitamente all’abate Francesco de Madio, arciprete di San Gerardo, come si riscontra in un contratto di assegnazione di una vigna, sita nella contrada Monte Sant’Antonio, fatta da Principe Setazone, arciprete della Trinità, e dal clero della chiesa al magister Ruggero, calzolaio, di Accettura ma abitante in Potenza, che teneva pro indiviso con lo stesso clero della Trinità, sotto versamento di un censo annuo di dieci grana (ASPz, fondo Trinità, perg. n. 12).
Et taliter ego idem
† Ego magister
† Nos
† Ego
† Ego subdiaconus
† Ego
de Fusco, succentore della chiesa di San Nicola di Bari, già vescovo di Muro nel 1357, in seguito alla morte del vescovo potentino Giacomo, fu traslato alla diocesi di Potenza nel 1364 che amministrò sino al 1374, anno della sua morte (UGHELLI,
Italia Sacra, VI, coll. 845-846; VII, col. 140; GAMS,
Series episcoporum, pp. 902, 913; EUBEL,
Hierarchia catholica, I, pp. 352, 407; RENDINA,
Istoria della città di Potenza, ediz. Abbondanza, pp. 227, 268; ediz. Villani-Mariano-Caserta, pp. 209, 272). Il 5 maggio del 1370 Giacomo, vescovo di Potenza, unitamente a Principe Setazono, arciprete della chiesa della Santa Trinità di Potenza, e ad altri preti e suddiaconi della stessa chiesa, coadunati nel palazzo episcopale di Potenza, per poter recuperare tali beni, nomina suo procuratore il prete Bartolomeo de Scala di Potenza (ASDPZ, fondo Trinità, perg. n. 46bis). Il 20 luglio dell'anno seguente è presente all'atto di permuta di case tra il prete Principe, arciprete della chiesa della Santa Trinità di Potenza, e Antonio Comparato di Potenza ivi, perg. n. 50. Il 19 settembre del 1371 assegna all'arciprete Principe e al suo clero una vigna, già appartenuta a Bartolomeo Scalesio, sita nel territorio di Potenza (ivi, perg. n. 49).
notes alpha
notes int