
La linea ferroviaria Rocchetta Sant’Antonio - Gioia del Colle
date
1927
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Stazione d’innesto della linea Barletta-Spinazzola
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IV. STAZIONE D’INNESTO DELLA LINEA BARLETTA-SPINAZZOLA
(Dalla Cronaca Lucana di Roma)
Al sig. dott. Cronaca Lucana
Napoli, 10 aprile 1892
Caro
siatemi cortese, ve ne prego, della ospitale vostra Cronaca Lucana per una questione, di cui è parola in una lettera a voi diretta, il 30 marzo, dall’avvocato
Io ebbi già occasione di scrivere franco e netto, com’era mio dovere, l’avviso mio al sindaco del Comune, che a nome della cittadinanza faceva appello all’opera di noi, deputati del Collegio. E, poiché oggi l’avvocato Cronaca Lucana.
Il voto del Consiglio comunale di
La prima, è che la Barletta-Spinazzola è di quarta categoria, ossia linea consorziale; la seconda, che l’innesto a Spinazzola è prescritto dalla legge del 20 luglio 1888.
I primi studii di questa linea furono eseguiti nel 1874, e il disegno di massima, che venne fuori, servì di base a una proposta di costruzione e di esercizio, fatta da una ditta costruttrice al consorzio costituitosi fra la provincia di Bari e i comuni di Barletta, Andria, Canosa, Minervino e Spinazzola. Fallite le prime intese per difficoltà finanziarie, e ritiratasi Andria dopo la costruzione della tramvia a vapore della Barletta-Andria-Bari, la provincia e i rimanenti comuni restati in consorzio, chiesero al Governo e ottennero, che la Barletta-Spinazzola fosse compresa fra le strade ferrate complementari di quarta categoria, giusta le disposizioni dell’articolo 10 della legge del 29 luglio 1879; e a questo bandirono un concorso per un progetto definitivo, che venne approvato il 4 luglio 1885 dal Consiglio superiore dei lavori pubblici. Iniziate dal ministro Saracco le trattative con la Società delle strade ferrate Meridionali per concessioni di nuove linee della rete complementare, il Governo, nell’intento di assicurare la pronta esecuzione di tutto il gruppo delle Ofantine, decise di comprendervi anche, nonostante fosse di quarta categoria, la Barletta-Spinazzola. Parve un sogno; e quel sogno, di lì a poco, divenne realtà!
Io non dirò dei gravi e lunghi dissidii, che insorsero durante la compilazione del progetto definitivo della
E fu davvero fortuna, se a traverso quelle difficoltà si giunse a salvaguardare l’interesse di
Al punto cui siamo, null’altro, dunque, è letteralmente possibile. Figurarsi! null’altro fu possibile, anche prima della legge del 1888, ad Andria, la quale, pentita di essere uscita dal consorzio, invano cercò, comunque, di rientrarvi, per avere il beneficio di essere collegata alla Barletta-Spinazzola. Durante la discussione di quella legge, nella seconda tornata del 4 luglio, inutilmente il deputato Serena patrocinò la causa di Andria, che pure aveva in favor suo il voto unanime del Consiglio provinciale di Bari. Il Genala, relatore della Commissione, si espresse testualmente così: «La Commissione non ha potuto e non può accogliere il voto del comune di Andria e la petizione della provincia di Bari, perché il tracciato della linea Barletta-Spinazzola, per Canosa e Minervino, non potrebbe venir variato, e non credo anzi che nemmeno legalmente potrebbe essere mutato. Si tratta di una linea di quarta categoria, che venne così concessa ed accettata dal consorzio di comuni di quella provincia. I comuni, dopo lunga lotta fra loro, decisero di proporre questo tracciato, e votarono il sussidio perché si facesse la strada così. Poi, a termini di legge, chiesero, che, invece di essi, la costruisse lo Stato; lo Stato accettò di costruirla, e deve costruirla secondo il tracciato proposto dal consorzio. Il fare altrimenti sarebbe anche impossibile: occorrerebbe una nuova convenzione, perché questa linea è compresa nella convenzione con l’Adriatica, e il compenso per essa fu stabilita in rapporto al tracciato. Dunque, per quanto riguarda la Barletta-Spinazzola, credo l’onorevole Serena, che la Commissione non ha potuto mutare nulla, e il Governo, interrogato su tale questione, è rimasto e rimane interamente d’accordo con essa». – E Dio sa quant’altro, da quell’anno in poi, abbia continuato a fare il municipio di Andria per accodarsi col consorzio comunale della Barletta-Spinazzola! È giunto finanche a promettere il contributo di parecchi milioni… Tutto è stato ed è inutile, come fu chiaro dalla risposta del ministro
Tutta la linea, com’è noto, dev’essere aperta all’esercizio il 1895. – Il ministro Branca, volendo rispondere al sindaco di
La questione legale, caro
Sí, caro
Voi abbiatevi, insieme con i miei ringraziamenti, una cordiale stretta di mano dal
Vostro
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