La linea ferroviaria Rocchetta Sant’Antonio - Gioia del Colle
date
1918
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Riccardo da Venosa e il suo tempo [estratto n.1]
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L’archivio capitolare di in monte cui dicitur Ciliano
. I monaci, che durante il Duecento sottoscrivevano ancora in greco, chiesero nel 1260 a papa Alessandro IV, e due anni dopo ottennero da papa Urbano IV, di essere incorporati alla badia di Grottaferrata, de’ colli laziali: la qual cosa non avvenne se non più tardi, poi che nelle carte venosine il convento esiste tuttora l’anno 1305. – Esse convalidano le precedenti mie affermazioni, circa i giudici
ad contractus:
La prima è in data del 10005, «trentesimo anno dell’impero di Basilio [II] e Costantino»: ossia, anteriore di quattro anni alla prima sommossa di Bari provocata da Melo contro i bizantini, di dodici al ritorno di Melo con i primi normanni in Puglia, e la loro disfatta a Canne, - donde il catapano Bojanni ebbe motivo a restaurare ed a fortificare le città di confine, verso il ducato longobardo,
Poi più nulla, per quasi un ottantennio, - durante l’irrompere della grande rivoluzione pugliese, che mosse da Ascoli, alle porte del
Appartengono al periodo normanno le successive carte del 1105, del ’12, del ’22, del ’38 e del ’53: singolare quella del ’22, anteriore di otto anni alla proclamazione in Palermo del maggior regno che per otto secoli ebbe l’Italia, - poi che da essa a me pare venga fuori ignoto finora, un Mattero, uno de’ tanti illegittimi del
Ed ecco, nella seconda del ’55, comparir lui, venusinorum gens, del ventesimo verso del poemetto. Ma, supposizione per supposizione, è questa forse più verosimile dell’altra? e se tale non è, se delle due, pur non pretendendo di sostituire la probabilità alla certezza, si dee ritener vera la meno contraria al semplice corso delle cose, perchè rigettar quella, che può essere assai più facilmente creduta?)
Histoire de la domination normande en Italie et en Sicile, Parigi, 1907, vol. I, p. 24.
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