Digital Libraries of Basilicata - Modern Literature

date

1634

author

Persio, Orazio

title

Matera e dintorni nel XVII secolo: paratesti, prosa e poesia encomiastica - Orazio Persio - Vita di San Vincenzo Ferreri - Lettera di dedica a Niccolò Grillo e Ottavia de' Mari

bibliography

  • Orazio Persio, Vita di San Vincenzo Ferreri, Trani, Valeri, 1634

teibody

[c. a 1r] Illustrissimi Signori. Di tutta la servitù che in materia della mia professione ho fatto a’ Signori del contorno, non mi è stata la più gradita e cara di quella c’ho fatta alle Signorie Vostre illustrissime; e tutto ciò ha cagionato l’affetto grande et indicibile di natura focoso che loro ho portato; et a i meriti e gentilezze meritevoli di essere serviti da più gravi soggetti, per la loro sincera religione e retta intentione che a’ vassalli sia amministrata la giustitia co ’l temperamento dell’equità; il che induce ne i cuori di qualche sentimento, desiderio di affettuosa servitù come è stata et è la mia, che ho reputata a sommo favore; il quale ha da restare senza rendimento di dovute gratie? E sepolto appresso di me nel cieco oblio di smemorata ingratitudine? Non per certo, che questa peste fu sempre da me lontana et esecrabile. Ecco, che altro non posso consagro in poetico stile al nome delle Signorie Vostre illustrissime le mie più care e pregiate fatiche spese nella descrittione della vita di S. [c. a1v] Vincenzo Ferreri, e nate e cresciute da quell’otio che di notte tempo ho rubbato agli affari della mia propria professione, che non sono pochi; per le quali ho voluto più tosto sodisfare ad un divoto mio desiderio, et all’affetto che porto all’Illustrissima Religione Domenicana (nella quale ho quattro tra sorelle, figlia et un figlio che a divotion del Santo Frà Vincenzo si noma) che credere di compiacere al mondo, inteso e dato in preda affatto alle vanie e profane lettioni, le quali piacesse a Iddio che non fossero di quelle che alterassero la mente all’offesa della sua Divina Bontà; il che nelle Signorie Vostre e nella loro casa non ha luogo, sapendo bene che tanto da loro, quanto da’ Signori Figli ammaestrati anche dal Buono ottimo Maestro, non si leggono se non libri, poemi et istorie di autori gravi, pieni di dottrine e documenti onesti e christiani. E considerando però il fievole desiderio dell’huomo in leggere componimenti spirituali, non senza gran ragione, di più dell’assignata, ho voluto fregiare il frontespizio dell'Opera col nome delle Signorie Vostre Illustrissime, se [c. a2r] non perché il lettore resti allettato alla lettione di quel che tal’hora aborre da sì segnalati nomi noti al mondo per religione e dottrina, e per l’antica nobiltà e gesti eroici de gl’antecessori, delli quali sono piene le croniche ecclesiastiche, ligure, le istorie et annali del mondo, et i quinternoni della Regia Zecca di Napoli , over sono annoverati e papi e cardinali e prelati e consoli e senatori e duci e generali da terra e da mare nelle più pericolose e segnalate imprese et ambasciatori a i maggiori potentati del mondo, albergatori di profughi pontefici, incliti capitani e generali all’acquisto di Terra Santa nel tempo di Goffredo di Buglione, gran Marescialli d’Inghilterra, patrini di duello e disfide di re et invitti defensori di fortezze, città, isole, e regni della Repubblica. Et in materia di lettere lasciando gli antichi, non dirò altro, se non che à tempi nostri have illustrata, come splendentissimo sole la sua religione, l’academia, e corte Romana et il Mondo tutto, il Padre Abbate D. Angelo Grillo, che viverà in eterno nelle memorie de’ letterati. In tanto che, e per sodisfare [c. a2v] all’obbligo, e per interesse proprio ho fatto tale e tanta elettione. E quantunque à rispetto loro è poco duono, massime da un par mio di nulla, o poca stima al mondo, meritando dedicatorie Maroniane o Tassinesche, con tutto ciò stimino che questa è delle maggiori, e più care fatiche, che in simili materie siano state da me composte; e notino in sì poco effetto il grande dell’affetto che ho; e restino appagate del cuore, ch’è più grande di quel di Alessandro. E se il ciel di vita e di quiete d’animo mi farà degno, aprirò i forzieri alle fatiche della propria professione un pezzo fa mature, e portando ancora in fronte impressi i loro nomi, conoscerà il mondo che la mia vita è stata sì come è una continua fatica ad utile e diletto (se non m’inganno) del prossimo. Qui finisco, pregando le Signorie Vostre illustrissime a tenermi per quel che sono, e professo servitore affettuosissimo della lor casa, alla quale Iddio conceda ogni colmo di vera felicità. Matera a 6 di maggio 1634. Delle vostre Signor. Illustriss. Divotissimo Servitore Horatio Persio.

notes alpha

    notes int