
Camillo Porzio
La congiura de’ Baroni del Regno di Napoli contra il Re Ferdinando primo
Pubblicata a Napoli nel 1565, La congiura de’ Baroni del Regno di Napoli contra re Ferdinando primo di Camillo Porzio (Napoli 1526 – 1580) è un caposaldo della storiografia meridionale del secondo Rinascimento. Porzio, giurista e figlio dello storico umanista Simone, ricostruisce la rivolta dei grandi feudatari del Regno di Napoli contro Ferdinando I d’Aragona (1485-1487) basandosi su processi inquisitoriali, dispacci diplomatici e registri della Cancelleria aragonese, ordinati con un metodo critico pionieristico. Ne nasce un affresco vivido della complessità politica del Mezzogiorno quattrocentesco.
L’opera ha un’impronta moralistica marcata: Porzio, cattolico rigoroso e funzionario leale, propone la congiura come monito contro l’aristocrazia e apologia dell’autorità regia. Il rigore documentario, però, restituisce ritratti psicologici sfaccettati – dal cardinal d’Aragona ai Sanseverino – e rivela le fragilità dello Stato aragonese, alternando pathos tragico e resoconti giuridici puntuali.
Ristampata più volte tra XVI e XVII secolo, l’opera divenne imprescindibile per gli storici europei. Nel Sette-Ottocento animò il dibattito sul dispotismo illuminato e, nel Risorgimento, offrì un modello di resistenza nobiliare. Le edizioni critiche moderne evidenziano la precisione filologica e il dialogo con Machiavelli e Guicciardini.
Questa edizione digitale si basa sulla editio princeps romana del 1565 e sull’edizione curata da Ernesto Pontieri (Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1964).