
Giustino Fortunato: Lagopesole e i castelli del Vulture
Presentazione
I 57 documenti raccolti da Giustino Fortunato in appendice al suo volume dedicato al castello di Lagopesole furono estratti dall’Archivio di Stato di Napoli: gli originali ora non sono più reperibili, perché sono andati distrutti nel 1943. Coprono un arco cronologico che va dal 1267 al 1531 e forniscono informazioni preziose non solo sul castello di Lagopesole, ma anche su quelli dell’intera area del Vulture. Il periodo storico compreso è quello che va dall’età angioina agli inizi del Viceregno spagnolo.
La documentazione riprodotta permette di ricostruire la storia degli edifici, oltre che la rete del complesso sistema amministrativo in cui erano inseriti. Ereditando le strutture amministrative risalenti all’epoca normanna e sveva, i castelli (castra) non erano solo fortificazioni necessarie a controllare e difendere strategicamente il territorio, ma anche un luogo di residenza confortevole e piacevole (domus). Le due funzioni si combinano per assumere anche quella, ulteriore, di rappresentazione simbolica del potere: rendono visibile e percepibile la potenza del sovrano anche quando non era fisicamente presente. I castelli erano posizionati, generalmente protezione dei luoghi di maggiore interesse, lungo assi di comunicazione ben precisi, che possono ancora adesso costituire percorsi di grande interesse storico-culturale e turistico.