Pergamene Potenza - Fondo Fusco

date

1218 gennaio

title

Privilegium concessionis di Garsia vescovo di Potenza

summary

Garsia, vescovo di Potenza, in presenza di Manfredi, giudice della stessa città e avvocato della chiesa cattedrale, con il consenso del capitolo diocesano, restituisce in perpetuo all’arciprete Guglielmo e al clero di San Michele di Potenza la chiesa di San Giacomo, che gli avevano ceduto per costruirvi un monastero, in quanto la sua costruzione non era stata portata a conclusione. Il vescovo riserva per sé e per i suoi successori il diritto della quarta delle feste dedicate ad entrambi i santi titolari delle predette chiese e obbliga il clero di San Michele a celebrare in perpetuo le messe nella chiesa di San Giacomo.

bibliography

  • PELLETTIERI, Le pergamene di Potenza di età normanno-sveva (1178-1257), doc. 5, pp. 81-82, sotto l’anno 1219 [P]
  • BSNSP, Diplomatico, pergamene fondo Fusco (25, Potenza), segn. 10-BB-I-5 [A]
  • PEDIO, La vita a Potenza dai Normanni agli Aragonesi attraverso una inedita cronaca del sec. XVII ed un inedito codice diplomatico, doc. V, p. 143, riprodotto in ID., Potenza dai Normanni agli Aragonesi. Note ed appunti, doc. V, p. 36, sotto l’anno 1219 (regesto)
  • FORTUNATO, Badie, feudi e baroni della valle di Vitalba, vol. III, Cartulario e Codice Potentino, p. 325, sotto l’anno 1219 (regesto)
  • H. ENZENSBERGER: http://monasterium.net:8181/mom/IT-BSNSP/25-Potenza/10_BB_I_5/charter (regesto)
  • KAMP, Kirche und Monarchie, p. 796 (notizia)
  • T. PEDIO, La Basilicata dalla caduta dell’Impero romano agli Angioini, III, La Basilicata normanna, Bari, 1987, p. 294 (notizia)
  • SCALISE, La diocesi potentina nel Medioevo: riflessioni su vescovi e patrimonio del clero, pp. 78, 81 (notizia)

phyDesc

Pergamena (mm 395x195) in ottimo stato di conservazione. Sono presenti lievi macchie lasciate dall’umidità lungo il margine di sinistra della membrana, più accentuate sulla parte superiore

teibody

† In nomine sancte ac individue Trinitatis, amen. Anno dominice incarnacionis millesimo ducentesimo nonodecimo, mense ianuarii, sexte indictionis, et regnante Dei gratia domino nostro Frederico, invictissimo rege Romanorum semper augusto et rege Sicilie, ducatus Apulie et principatus Capue, vicesimo anno regni eius, feliciter, amen.

P duecentesimo Il documento, sotto l’anno 1219, per via dell’uso dello stile bizantino, va ricondotto all’anno precedente, al quale corrisponde coerentemente il XX anno di regno di Federico II, calcolato per anni interi a partire dalla data del 17 maggio 1198.

Nos Garsias , miseratione divina humilis episcopus Potentinus, in presencia capituli nostri et Manfredi, iudicis Potencie et advocati ecclesie nostre, dum ad nostras peticiones, Guillelmus archipresbiter et clerici Sancti Mychaelis de Potencia, pro faciendo ibi monasterio, ecclesiam Sancti Iacobi dimisissent in manus nostras et nos dictam ecclesiam ab eis sub ea condicione reciperemus, promittentes eis et monasterium in eadem ecclesia facere et in simili vel in maiori beneficio ipsis et ecclesie Sancti Mychaelis pro iamdicta ecclesia providere benigne. Cumque nec eis in aliquo providissemus nec ibi monasterium factum esset, hac igitur ducti consideratione inter se ipsi clerici tum quia monasterium, prout disposueramus, factum ibi non fuerat, tum quia secundum quod eis promi/seramus, nec etiam eis in aliquo provideramus, cum instantia maxima a nobis humiliter postularunt ut eis ipsam ecclesiam permitteremus pacifice tenere et possidere. Nos enim, habito consilio et deliberatione cum capitulo nostro humilibus precibus et assiduis postulacionibus dictorum clericorum nostrorum fidelium, adquiescentes iustas illorum peticio/nes, admisimus eisque dictam ecclesiam Sancti Iacobi cum suis tenimentis omnibus, consensu tamen et voluntate capituli Potentini, perpetuo confirmavimus et concessimus, salva nobis et successoribus nostris quarta duarum festivitatum vocabuli ipsius ecclesie annuatim. Ita tamen ut in ipsa ecclesia divinum iugiter semper officium celebretur et ad maiorem vestram vestrorumque successorum securitatem per hoc presens privilegium hanc nostram concessionem et confirmacionem, Deo propitio, in perpetuum valituram, auctoritate qua fungimur, confirmamus. Ita ut siquis presumptor ausu temerario privilegium istud in parte vel in totum scienter prorumpens conabitur violare, illum excommunicacionis vinculo innodamus, nisi resipuerit et huic nostre concessioni desierit contraire. Sic igitur tibi Salustio hoc privilegium de nostra concessione tractatum scribere iussimus ipsumque vivifice crucis signo manu propria communimus.

P omette et P ecclesia P omette in P humilite P postularent P teneret in luogo di tenere et P omni P assidius P nostrum P duaram P viginti P celebret P salitam P scientes P Sanlustio Garsia, noto nei repertori come Grazia, fu vescovo di Potenza almeno tra gennaio del 1218 e il 1221 (UGHELLI, Italia Sacra, VII, col. 139; GAMS, Series episcoporum, p. 913; C. EUBEL, Hierarchia catholica medii aevi sive summorum pontificum, S. R. E. cardinalium, ecclesiarum antistitum series ab anno 1198 usque ad annum 1431 perducta, Monasterii 1913, I, p. 407; KAMP, Kirche und Monarchie im staufischen Königreich Sizilien, p. 796). L’arcidiacono Giuseppe Rendina, vissuto nella prima metà del XVII secolo, il quale somministra anche all’abate Ferdinando Ughelli questa notizia, riferisce che il vescovo Garsia nel 1221 ridusse a dodici il numero dei canonici della cattedrale di Potenza, in quel tempo – come scrive il Rendina e, su sua indicazione, anche l’Ughelli – dedicata a Santa Maria (la dedicazione mariana sembra procedere parallelamente al culto del Santo martire Oronzo, verso il quale era molto forte la devozione della città di Potenza), e che, in caso di morte o di rinuncia di uno di loro, il suo successore fosse eletto dal capitolo (cfr. G. RENDINA, Istoria della città di Potenza di Giuseppe arcidiacono Rendina de’ Baroni di Campomaggiore accresciuta da tempo in tempo, trascritta ed accresciuta da d. Gerardo Picernese, 1758, c. 356, ediz. a cura di R. M. ABBONDANZA BLASI, Salerno 2000, pp. 226, 243; ediz. a cura di F. VILLANI, C. MARIANO, G. CASERTA, Calvello 2022, pp. 206, 233; PEDIO, La vita a Potenza dai Normanni agli Aragonesi attraverso una inedita cronaca del sec. XVII ed un inedito codice diplomatico, cit., p. 154, riprodotto in ID., Potenza dai Normanni agli Aragonesi. Note ed appunti, cit., p. 50; FONSECA, Le istituzioni ecclesiastiche dal Tardo antico al Tardo medioevo, p. 292)

Et taliter ego ipse Salustius Petre iudex et publicus Potencie notarius presens privilegium de mandato prememorati domini episcopi et capituli scripsi quia interfui. (SN) † Nos Garsias Dei gracia Potentinus episcopus qui supra. † Ego Melis ecclesie Potentine archidiaconus interfui et consensi. (S) Signum manus proprie presbiteri EliachimEliachim Potentine ecclesie archipresbiteri qui interfuit et consensit. (S) Ego Rogerius Potentine ecclesie cantor interfui et consensi. (S) Ego Stefanus subdiaconus Potentine ecclesie canonicus interfui et consensi. † Ego iudex Manfredus advocatus ecclesie qui supra.

P Eliachei Eliachim, nel 1218 arciprete della cattedrale di San Gerardo, alla data del 23 settembre del 1223 è vescovo della diocesi di Potenza. La notizia è riportata nelle memorie storiche potentine del Rendina, che chiama il vescovo Gioacchino, sotto l'anno 1213: si tratta di una donazione fatta da Guglielmo, signore di Ruoti, alla badessa del monastero di San Lazzaro di Potenza. L'istrumento originale si conservava nell'archivio del monastero femminile di San Luca di Potenza, al quale il monastero di San Lazzaro fu unito dopo il 1445 (RENDINA, Istoria della città di Potenza, ediz. ABBONDANZA, pp. 242-243; ediz. F. VILLANI, C. MARIANO, G. CASERTA, p. 233; VIGGIANO, Memorie delle città di Potenza, p. 107, sotto l'anno 1213; PEDIO, La vita a Potenza dai Normanni agli Aragonesi attraverso una inedita cronaca del sec. XVII ed un inedito codice diplomatico, doc. V, p. 154, riprodotto in ID., Potenza dai Normanni agli Aragonesi. Note ed appunti, doc. V, p. 50). Norbert Kamp, che ricorda il vescovo con il nome di Eliachinus, ha giustamente rilevato che la dodicesima indizione e il secondo anno di impero di Federico II, riportati nel documento, sono coerenti con il 1223, anno in sintonia con la notizia della sua arcipretura nel 1218 precedente alla nomina episcopale (KAMP, Kirche und Monarchie im staufischen Königreich Sizilien, p. 796, nota 29) P archipresbiter P consentit P interfuit

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