Pergamene Potenza - Fondo Fusco

date

1455 luglio 15

title

Litterae patentes di Innico de Guevara, gran senescalco del regno di Sicilia

summary

Innico de Guevara, gran senescalco del regno di Sicilia, marchese di Vasto e conte di Ariano, Potenza e Apice, a titolo di risarcimento per la costruzione di un acquedotto, necessario per alimentare un mulino che Covella Sanseverino, moglie del predetto conte, ha fatto realizzare attraverso le terre delle chiese di San Gerardo, di San Michele e di San Francesco, assegna alle predette chiese una terra posta nel tenimento di Poggio Pilato, i cui cleri e monaci dovranno dividersi accordandosi tra di loro, incaricando Giovanni Amideo, suo cancelliere e maestro razionali, di recarsi a Potenza e di rendere esecutivo il mandato, anche attraverso la stesura di instrumenti.

bibliography

  • Inserto nel doc. seguente [B].

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Ennecus de Guevara Vasti marchio, Ariani, Potencie, Apicii comes ac regni Sicilie magnus senescallus et cetera,

Innico de Guevara, nato in Castiglia nel 1418, nel 1440 ebbe assegnate le città di Ariano e Apice. Nel 1442 re Alfonso gli conferì prima il titolo di conte di Ariano e, nel novembre dello stesso anno, il possesso della città di Potenza con il titolo comitale. Nel 1444 ascese al rango di marchese di Vasto. Fu nominato gran siniscalco il 26 dicembre 1448, con conferma del 12 novembre 1452. Morì nel 1462 (cfr. Regesto della cancelleria aragonese di Napoli, a cura di J. Mazzoleni, volume unico, Napoli 1951, p. 4 n. 18; pp. 7-8, n. 40; p. 9, n. 49; DE CUNTO, La città di Potenza tra i Guevara e i Loffredo, pp. 63-65; A. RYDER, Guevara, Iñigo Innico, in Dizionario biografico degli Italiani, 60, Roma 2003, pp. 696-699; RENDINA, Istoria della città di Potenza, ediz. Abbondanza, p. 278; ediz. Villani-Mariano-Caserta, pp. 284-285).

presenti nostra facimo noto como per la illustra marchesa nostra consorte nel tenimento de la cita nostra de Potenza, epsa ave facto novamente edificare uno molino co nostra spontanea volunta, et perche ne lo fare il decto molino ei bisognato per fare condurre lacqua et fare il budale del dicto molino, e stato necessario che il dicto budale o vero forma per andare lacqua che sia stato toccato certe terre, le quale sono appartenente a certe chiese de la cita nostra de Potenza, como e la chiesa de Santo Michele, la ecclesia de Santo Francisco, la ecclesia de Santo Gerardo et alcuno altro beneficio, che pretende avere raysone ille decte terre, et avendo facto fare la prefata marchesa nostra consorte il dicto molino co lo dicto budale che va laqua a lo predicto molino con volunta de li patroni sopradicti de San Michele, Santo Francisco et San Gerardo ave tuccato le terre che so state necessarie a lo corso dellaqua per lo dicto budale per andare lacqua a lo dicto molino, dove per tenore de la presente considerato el corso dellaqua e facto lo dicto budale sopra le terre sopradicte de San Michele, Santo Gerardo, Santo Francischo et altri benefici, de nostra mera et spontanea volunta volimo gratiosamente donare alle dicte ecclesie per satisfatione del transito dellaqua et dicto budale facto sopra el dicte terre, uno pezo de terreno nostro posto in sul tenemento de Potenza nominato Pogio Pilato co vallone daqua, dalla co altri veri confini. Et che le dicte ecclesie Santo Michele, Santo Francisco, Santo Gerardo o altri benefici, che debiano spartire el dicto terreno de Pogio Pilato che zascuno abia la rata contingente secundo loro accordo. Comandando a vui Iohanni Amidei, nostro cancellieri et mastro racionali, che ve condocerrite alle parti de Potenza, che le debiati ponere in vera possessione le dicte ecclesie Santo Michele, Santo Francisco, Santo Gerardo et laltri benefici de lo dicto terreno de Pogio Pilato colli soi veri confini, et che per nostra parte alle dicte ecclesie pozati fare fare tucte quelle scripture, stromenti che alle dicte ecclesie placerra, de lo dicto terreno de Pogio Pilato donato et concesso per nuy, donando et concedendo a ipso Iohanni quella potesta in questa causa che possa fare quanto facesse la nostra propria persona, et per cautela de zo, avimo facta fare la presente.

Data Neapoli decimo quinto iulii, tercie indictionis, millesimo quadrigentesimo quinquagesimo quinto. Ynnigo de Guevara gran senescallo.

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