Denominazione Basilicata

date

1889

author

Ciccotti, Ettore

title

La Basilicata [estratto 2]

bibliography

  • «La Basilicata», Gazzetta Letteraria, a. XIII, n.20 del 18 maggio 1889, pp. 153-154.

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(Aspetti culturali)

Però a conoscerla bene bisognerebbe percorrerla tutta; dopo aver traversata una lunga distesa brulla, incolta, deserta, lo spettacolo si rianima talvolta improvvisamente all’appressarsi all’abitato, e la terra, prima nuda e gialliccia, si riveste di mandorli, di alberi da frutta, di oliveti e viti, e vi spesseggiano le case di campagna, le creste ed i fianchi delle montagne appaiono coronati di boschi, ora cupi, impervi e selvaggi, ora fiorenti in primavera quasi fossero parchi; e ora vien fatto d’inoltrarsi in piccole valli verdi, chiuse e raccolte, ora di ascendere cime, onde si scovre un lunghissimo tratto di paese; e qua e là balzan fuori i ricordi a vedere la terra che fu culla ad Orazio e le cui circostanze vivono ancora ne’ suoi canti; i castelli che Federico II ed il primo Angioino resero famosi; le cattedrali che i Normanni edificarono; gli avanzi di città della Magna Grecia diroccate e sepolte, e tratti ancora ben conservati di famose antiche vie e luoghi che richiamano alla mente fatti ed episodi di guerre romane.

Ed alle varietà naturali corrispondono varietà di ordine diverso.

Col paesaggio, col clima e con la vegetazione cambiano del pari l’indole e l’aspetto degli abitanti, e, mentre per lungo tratto non avete incontrato che uomini piccoli, stenti, segaligni e donne da’ profili ruvidi ed angolosi, a volta a volta, a poche miglia distanti, vi accade d’imbattervi in una fiorente gioventù, che forma il vanto di pochi paesi della Basilicata, e, quasi a compenso, vi fa passare innanzi agli occhi, in lunga fila, i tipi della più schietta forza virile e della più rigogliosa bellezza muliebre. In una provincia come la Basilicata, vasta per territorio e scarsa per popolazione, la meno abitata dopo la Sardegna, dove i villaggi si trovano a grande distanza uno dall’altro, e, fino a ieri, per la maggior parte privi di facili comunicazioni, tutti i caratteri distintivi, le fogge, i costumi si sono conservati invariati; e da un punto ad un altro è tutta una serie varia e multiforme di abiti diversi di colore, di fattura e di orma, fatti per muovere la curiosità e spesse volte anche il riso.

E il dialetto aspro, duro, ma meno discosto della lingua nel centro, si va gradatamente su’ versi confini della provincia avvicinando al pugliese ed al calabro; mentre talvolta vi sentite colpito ad un tratto da qualcosa di più strano, se vi tocca udire qualcuno de’ molti albanesi, che, fissati da lungo tempo nella provincia, vi hanno finora mantenuti immutati carattere, usi ed idioma.

Differenze notevoli spiegabili con la diversità di origine e col completo isolamento in cui ciascun paese ha vissuto e per cui ciascuno contribuisce, in forma diversa, ai fenomeni sociali; così che accanto a popolazioni d’indole mite ve ne sono di fiere e violente, ed accanto a quelle che danno di rado contributo a’ reati di sangue vi sono altre in cui questi si ripetono con deplorevole frequenza; e mentre nella più parte la delinquenza prevale negli uomini, in qualche punto è tra le donne che trova per lo più le sue reclute. – Ma sopra tutte le differenze e le varietà, che sono la non ultima caratteristica di quella regione, prevalgono de’ caratteri generali, che ne determinano in certo modo la figura e ne fanno etnograficamente, qualche cosa più di una semplice circoscrizione amministrativa. E studiare oggi e conoscere la Basilicata sotto questo aspetto, per i rapporti che ha col Mezzogiorno d’Italia e con tutta in genere la vita italiana, è cosa non solo utilissima, ma da cui non può prescindere chiunque voglia formarsi della vita nazionale, sotto ogni riguardo, economico e sociale, un concetto che non sia fondato su nude astrazioni, ma che abbia a base la verità de’ fatti e la sincerità delle osservazioni. Il Mezzogiorno d’Italia, per vicende vecchie e nuove, vive così separato dal resto d’Italia, e d’una vita così speciale, ed attraversa oggi un periodo tanto triste e pericoloso che, nell’interesse generale della patria, è compito di cittadino rivolgervi e richiamarvi l’attenzione. E nella Basilicata, che è tanta parte del mezzogiorno, tanti di questi fatti e di questi indizi di un più generale malessere, per lo sviluppo che hanno avuto e per la gravezza che hanno assunta, si possono forse studiare e discernere meglio che altrove.

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