
Spiritus loci
date
2015
author
title
Maledetto Carlo Levi: G. Cappelli
summary
bibliography
- «Appennino. Semestrale di letteratura e arte», 2015, pp. 43-44.
teibody
Maledetto Carlo Levi
Sono Depesciòn di
Eppure ci fu un tempo in cui tutto sembrò essere cambiato! Ricordo ancora, e con una certa emozione, il giorno in cui, parlando al telefono con un giornalista di
Essì, in quegli ormai remoti giorni il signor
Il fatto è che già Novelle per un anno, dovendo raccontare la storia di un funzionario che si vede distrutta l’esistenza a partire da un semplice trasferimento in una città del Sud, quale città ti va scegliere se non proprio Cristo s’è fermato ad Eboli
eh, la terra fuori dal tempo e dalla storia!».
Ecco, a raccontarvela tutta, io, tra l’altro, sarà anche il capolavoro che dicono, ma non sono mai neanche riuscito a leggerlo fino in fondo, quel libro. Diciamo che non è il mio genere. Diciamo che non sopporto quelli che pensano che siccome sei lucano, di Cristo s’è fermato ad Eboli
e invece di scrivere di contadini e magia, emigrazione e briganti scrivi di
Karrieren und Affären!» – ovvero «carriere e intrighi sentimentali», come uno dei miei editori tedeschi ha utilmente sintetizzato.
Ora si dà il caso che, a
Quindi, se è vera come è vera la faccenda del nostro scatto da velocisti nella suddetta insurrezione, così “fuori dal tempo e dalla storia”, come ci ha effigiato Cristo anche se il duce, invece di spedirlo al confino nella, lontana Cristo s’è fermato a Sondrio
; e chissà se avrebbe poi avuto quel suo formidabile successo.
In realtà, nelle cronache dei viaggiatori, Viaggio in Italia
del 1957, non è che una delle tante cittadine dello Stivale che stavano allora vivendo il formidabile Boom di quegli anni. Cosa allora mi poteva mai condannare, in quanto figlio di questa città, invece al passo con i tempi, a inserirmi nel filone neorealista e scrivere di lotte contadine e turpi incesti e magia e cupe storie di famiglie in disgrazia; ed eroici briganti, certo?
Mi piacque invece descrivere la vita a Mestieri sentimentali (1992), in cui raccontavo l’ingresso nel mondo del lavoro e le storie d’amore, ma anche solo di sesso, che sul posto di lavoro possono nascere. I miei personaggi erano per lo più giovani potentini, barman in palestre frequentate da signore propositive, giornalisti alle prime armi, venditrici di cosmetici porta a porta, maghi televisivi, camerieri col pallino della moda, artisti alla ricerca del successo, gay e culturisti, assessori alla cultura ex hippy o semplici disoccupati. Personaggi che si potevano incontrare dovunque ma che, in più, possedevano quel gusto irridente e l’ironia per le cose della vita che, prendendo in prestito la parola tedesca Witz (scherzo, lazzo, facezia), io amo definire u witz putenzeés e che da allora, e sono passati quasi trentanni, ho cercato di far brillare nei miei romanzi; e questo sempre alla faccia della tristezza leviana.
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