Formulario di petitioni, responsioni e repplicationi per Astorre II Manfredi, signore di Faenza
idno
XII
date
title
Petitione a un principo per uno che fusse caduto in povertate non per suo diffetto.
summary
Petizione a un principe domandando soccorso per sé e per la propria famiglia.
bibliography
- Bologna, Biblioteca Universitaria, 226 (già 272), cc. 11r-12r.
teibody
[11r] Petitione a un principo per uno che fusse caduto in povertate non per suo diffetto.
1. Se forsi cum più audatia che prudentia, prestantissimo Principo, io trascorresse nel presente mio parlare dinanci al conspetto dela vostra Signoria, supplico quella me habia per excusato e che me perdoni, imperhoché, volendo in parte satisfare al gran desiderio ch’io havea di veder la vostra degna presentia cum l’oportuno bisogno di parlare a quella, non posso fare che alquanto oltra il dovere io non mi extenda.
2. E bench’io comprehenda la Signoria vostra esser continuamente occupata circa quelle occurrentie che le più volte sogliono ai principi cum affanni advenire, nientedimeno, confidandomi in la vostra clementia e vera humanitate che continuamente la vostra Signoria in verso ogni suo servo dimostra, et maxime [11v] in verso quelli che più antichamente gli son stati sugetti, mi porgie ardire a dovermi apresentare qui al presente denanci a quella, cum summa sperança de haver benigna audientia cum misericordioso effetto dala pietosa e liberalissima Signoria vostra.
Dopomisericordioso
segno di omissione, eeffetto
aggiunto nel marg. dx.
3. Il perché, illustrissimo Principo, constretto da lachrimoso e compassionevole affanno che dentro il cor m’afflige, e premuto da extrema necessitate, son hora sospinto a lasciare ogni vergogna et audacemente riccorrere ala prefata Clementia vostra come a quella ch’ogni sventurato cum amor conforta e non lascia cadere alcun che a quella humilm‹n›ete s’acosti. 4. Unde, il mio bisogno è tanto e tale che non so da qual parte me incominci a doverlo fare ala vostra Signoria manifesto. 5. Ma io temo che non havendo presto qualche soccorso da quella, [12r] che io e la mia gravata famigliola caderemo dela propria fame, la qual cosa non me adiviene per alcun mio diffecto o vitioso manchamento, ma solo per la fortunata et adversa conditione d'i tempi contrarii al mio povero e calamitoso stato.
Segue un segno di riscontro.
6. Per la qual cosa io humilmente mi racommando ala cortese e humanissima vostra Signoria, che per sua clementia e degna misericordia se degni porgere la sua pietosa mano a mi, suo fidelissimo e ubidiente sugetto, acioché io e l’afamata mia famigliola per fame non perisca. 7. Mandi la Signoria vostra a vedere quella in quanta extremitate sol per vergnogna è già condutta, la quale homai non altro aspetta che l’aiuto e soccorso della Signoria vostra, ala quale cum lachrimoso core humilmente mi racommando.
aggiunto in interl.
notes alpha
notes int