Statuto dell' Associazione Magistrale Lucana
Potenza Tip. Garramone e Marchesiello, 1913.
STATUTO dell' Associazione Magistrale Lucana
ART. 1
È costituita l'Associazione Magistrale Lucana per la difesa degli interessi morali ed economici degli insegnanti primari di Basilicata, e per l'incremento della istruzione e della educazione popolare sulla base dei principi cristiani. L' Associazione resterà estranea alla politica.
ART. 2
L' Associazione si compone di tutti gli insegnanti di scuole elementari pubbliche, pareggiate o private nonchè di tutti coloro che siano muniti di titolo di abilitazione all' insegnamento primario, e intendano cooperare agli scopi determinati nel precedente articolo.
ART. 3
L'Associazione Magistrale Lucana aderisce allo Statuto dell'Associazione Magistrale Italiana Nicolò Tommaseo.
ART. 4
Per ogni dieci soci che risiedono nello stesso mandamento si intenderà formata una sezione che eleggerà in suo seno un Presidente, un Segretario ed un Cassiere. Per ogni dieci soci risiedenti in mandamenti diversi, si nomina un delegato nell'Associazione.
ART. 5
A capo dell'Associazione sarà un Consiglio direttivo composto di un Presidente e sei consiglieri, due dei quali possono essere scelti tra i soci aggregati e anche fra i non soci.
Il Consiglio si raduna ogni qualvolta il Presidente lo creda necessario ed elegge nel proprio seno un vice presidente, un segretario ed un cassiere. Saranno dall'Assemblea generale nominati due revisori dei conti che restano in carica due anni e sono rieleggibili.
ART. 6
Spetta al Consiglio Direttivo deliberare sulle domande di iscrizione dei nuovi soci, stabilire ed approvare la costituzione delle sezioni, compilare e modificare i regolamenti per l'esecuzione del presente Statuto, e quelli per le sezioni; preparare i bilanci e le relazioni annuali, e promuovere il conseguimento degli scopi sociali.
ART. 7
Tutti i soci avranno diritto a voto per la elezione del Consiglio Direttivo e dei revisori dei conti, cui si procederà secondo le norme stabilite nel regolamento per l'applicazione dello Statuto.
ART. 8
Il Presidente dura in carica due anni, ed è rieleggibile. I consiglieri durano in carica due anni e si rinnovano per metà ogni anno; nel primo anno la scadenza si determina per sorteggio. Sono rieleggibili. Tutti gli uffici sociali sono gratuiti.
ART. 9
Ogni socio contribuisce all'Associazione una quota annua di L. 1,50
ART. 10
Ogni anno i Presidenti delle sezioni o i delegati dei soci risiedenti in mandamenti diversi si riuniranno a Congresso per deliberare sui bilanci e sulle relazioni annuali e le questioni riflettenti la scuola, formulare voti per l' indirizzo generale dell'Associazione e designarsi i delegati di essa per il Consiglio annuale della Tommaseo. Ogni due anni si riuniscono in congresso tutti i soci.
ART. 11.
Possono far parte dell'Associazione come soci aggregati tutti coloro che vogliono concorrere all'incremento di essa che non abbiano titoli di insegnamento primario. I soci aggregati verseranno all'Associazione una quota annua non minore di lire due, ma non avranno diritto a voto in nessuna questione. Essi potranno tuttavia formulare proposte da sottoporre al Congresso dei delegati e dei presidenti di sezione, o al Consiglio Direttivo.
ART. 12
La sede dell'Associazione è in Potenza.
Antonio di Muro DISCORSO D'OCCASIONE (EDUCAZIONE FISICA ?) NEL "RICREATORIO POPOLARE" DI Potenza
A BENEFICIO DEL RICREATORIO - DETRATTENE LE SPESE DI STAMPA -
Potenza STABILIMENTO TIPOGRAFICO CARLO SPERA 1908
ALL'ILLUSTRISSIMO SIG. CAV. AVV. SAVERIO BONOMO
CONSIGLIERE DELEGATO NELLA PREFETTURA
PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE PER L'INCREMENTO DELL'EDUCAZIONE FISICA
DI Potenza
DEDICO
DISCORSO TENUTO NEI LOCALI DEL "RICREATORIO POPOLARE" IN OCCASIONE DI UN VERMOUTH D'ONORE OFFERTO
DAI CAPISQUADRA DEL "RICREATORIO" E DAI GIOVANI DELLA "SQUADRA GINNASTICA"
AGLI ILLUSTRISSIMI SIG. PREFETTO DELLA PROVINCIA E SIGG. COMPONENTI IL COMITATO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE PER L'INCREMENTO DELL'EDUCAZIONE FISICA IN Potenza IL GIORNO 12 SETTEMBRE 1907.
Illustrissimi Signori,
La riunione di oggi, fatta in forma così modesta ed in un locale ancor più modesto, potrebbe sembrare di nessun significato, mentre, a parer mio, è di una importanza assai grande.
Per ricevere le Autorità, altri ambienti sarebbero stati necessari, e non sarebbe stato difficile trovarli; ma questi giovani han voluto prescegliere la stessa aula, che nei dì festivi accoglie i ragazzi bisognosi di cure e che essi, in concorrenza dell'opera vostra e mia, cercano nel miglior modo possibile di indirizzare per la via del bene. Il fatto che eglino han voluto offrirvi un vermouth d'onore indica che sentono realmente per voi della riconoscenza sincera, e questa manifestazione, credetemi, è veramente spontanea, onde io mi mostro assai lieto. Voi avete accettato l'invito con eguale simpatia e ne avete apprezzato lo slancio giovanile, il quale non ha niente di ingenuo, ma ha tutta la caratteristica e l'importanza di atti assai significativi e nobili: son persone di intelligenza e di cuore, e la riunione di oggi vi dà una pruova; son persone di intelligenza e di cuore, e queste qualità addimostrano sempre in tutte le loro azioni ed in ogni circostanza - in concorrenza delle loro doti fisiche, di cui in forma solenne e sotto i vostri auspici fecero sì bella mostra nel passato giorno della riuscitissima festa sportiva. Voi voleste in una occasione grandiosa, come quella delle feste centenarie di Potenza a capoluogo, anche una festa per la educazione fisica, fra le tante, che racchiudevano uno scopo di educazione morale od intellettuale; i giovani han sentito il bisogno di mostrarvi il loro grato animo - e sono riesciti invero assai espansivi - e di ringraziarvi per gli aiuti dati e per l'opera vostra grandemente benefica ed altamente umanitaria. lo li lodo e mi unisco a loro nel ringraziarvi di tutto, e mi onoro altresì di porgervi il nostro deferente saluto.
Giovani ed amici carissimi,
Non è il momento opportuno per farvi una conferenza di educazione fisica, sebbene sia questo un momento assai solenne per l'intervento delle Autorità; a farvi una conferenza avrei bisogno di molto tempo, ma avrei anche a caro l'intervento delle vostre famiglie, di tanti altri giovani vostri condiscepoli, di un pubblico assai numeroso, insomma, perchè la mia sarebbe una conferenza di pura propaganda. Ciononostante, però, non trovo fuori di posto il dirvi poche parole di sfuggita, a migliore ricordo di me.
Noi abbiamo fatto insieme un buon passo avanti per l'incremento dell'educazione fisica in questa città: vi ricordate quante volte ci siam sentito dire e ripetere che qui non si sarebbe fatto mai niente? Ebbene, ve lo voglio dire a cose fatte: io non mi sono mai sgomentato ed ho continuato nella mia opera graduale e progressiva: io al di sopra di una scala vi ho tesa una corda e vi ho dato il modo di giocare alla fune - io solo da un'estremità e voi tutti, in tanti...., dall'altra - Mi avete fatta molta resistenza, sapete, e spesse volte temevo di essere precipitato e vinto. Inconsciamente ed incoscientemente volevate rovinare me e l'opera mia, ma io ho trovato il segreto della forza: quando voi tiravate con veemenza, non scendevo, molto agguerrito, in lizza, e, quando cominciavate a stancarvi, tutte le forze mie si concentravano, e riuscivo a rialzarvi di un gradino. Cosi feci per il 2° e per il 3° e via; ad un certo punto, però, mi accorsi che non facevo io più forza per farvi salire di quella che fecevate voi per avvicinarvi a me e per trascinare dietro a voi i più neghittosi, Oh! gioia e grandezza dell'opera educativa! Voi non siete moltissimi, lo so; ma siete i giovani, che, seguendomi in tutto sempre - e lo dico a vostro onore - foste per me di gran sollievo e conforto nel dolore, che provai - e non completamente ed impunemente, però, per fortuna nostra, subii - nel vedere ostacolata l'opera mia da atti di inconsapevolezza e di imperdonabile leggerezza di un capo d'istituto, che ora in Potenza più non è..., e, perciò, pace... a lui!
Udite e ricordate: l'ideale dell'insegnamento sta in questo che ogni insegnante deve saper trasfondere negli alunni l'amore ed il gusto per la materia, che professa od insegna, e l'entusiasmo per ogni cosa, che elevi l'animo e la mente: il segreto ed il difficile sta proprio nel suscitarne l'entusiasmo.
La istituzione del Ricreatorio è una bella istituzione, che si deve all' on. Prefetto comm. Vincenzo Quaranta. Il Ricreatorio vive per l'opera zelante del presidente cav. Saverio Bonomo, per il caro Segretario Avv. Antonio Ruffo, che con dispiacere in questo momento non vedo fra noi, per me e per voi, e ci coadiuvano efficacemente parecchi signori e specialmente questi, che volentieri sono ora qui convenuti, accettando il vostro invito ed apprezzando la vostra manifestazione simpatica. Sicchè voi siete capaci di educare? Anche voi dal vostro gradino della mia scala avete dato ad altri le estremità delle vostre funi? Bene, bravi! Mi rallegro con voi, vi lodo e vi ringrazio che, mentre vi avvicinate a me, cercate di trascinare altri con voi, e tutti insieme ci iniziamo per il nobile ed assai difficile cammino della perfezione umana.
Non qui solo, ma ovunque si vada io credo che si possa sempre fare opera utile e benefica: basta mettersi all'opera e cercare di operar bene, con passione, con entusiasmo vero, con pazienza, con perseveranza. Ricordatevi che se qualche volta vi è difficile ottenere, dovete cambiare strada, e, quando non potete ottenere, la colpa è quasi sempre vostra, vuol dire, probabilmente, che non possedete ancora ciò che occorre per ottenere.
Ricordatevi di non essere pigri e fiacchi, ma di essere attivi, vigili ed operosi sempre e sappiate misurare il passo per l'erta del monte se volete avvicinarvi alla vetta: il passo troppo lento vi fa restare sempre verso la valle; il passo troppo veloce vi stanca, vi infiacchisce presto e vi fa restare a mezza costa. Ricordatevi che il retrogrado è abbominevole ed il precursore si fiacca troppo precocemente, in ragione diretta della velocità del suo cammino: seguite il progresso dei tempi ed il continuo evolversi della civiltà.
L'illustre Sighele Scipio nella sua preziosa pubblicazione «Mentre il secolo muore », che tutti dovrebbero leggere, così termina il libro ed il saggio di psicologia «Virtù antiche e virtù moderne»; «Il destino dell'umanità somiglia ad una faticosa «salita verso una cima altissima e lontana, ravvolta fra le nubi, e che a pochi e per pochi istanti mostra. I più non credono di poterla raggiungere mai: solo alcuni ne hanno la fede. Chi ha torto o ragione? Noi non sappiamo, ma sappiamo che se la cima non fu ancora raggiunta, tutti - cercando di arrivare a toccarla - si sono elevati. »
Avete sentito ? Ho ricordato a proposito, o non? Comunque, riflettete ed agite.
Signori ed amici,
Dovrei ora parlarvi dell'utilità dell'educazione fisica e della ginnastica, che ne è fondamento, « ma chi non sa ormai - poichè tutto in natura è consentimento, relazione, armonia mirabile - l'importanza dell'educazione fisica e l'efficacia dei nostri movimenti sul sentimento, sull'intelligenza, sul costume e sullo sviluppo di tutte le nostre facoltà?»
Chi non sa che l'uomo, esercitando le membra, i suoi muscoli, i suoi nervi, il suo organismo, si rende più agile, destro, forte, coraggioso ed agguerrito contro le intemperie delle stagioni, la variabilità del clima, le contrarietà della vita e gl'infortuni, gli ostacoli d'ogni maniera che si parano spesso innanzi ?
Chi non sa che, fortificati per via della ginnastica i muscoli e i nervi e però l'intelligenza ed il carattere, «potrà l'individuo più agevolmente riuscire a trionfare della varia, diversa e spietata lotta dell'esistenza, a protrarre la vita sana e valida fino alla più tarda vecchiezza, a migliorare la propria specie, a rendere i più segnalati servizi alla patria, all'umanità?»
La ginnastica, come coefficiente indispensabile alla educazione della gioventù, fu introdotta nelle scuole al principio del secolo XIX e produsse un grande rivolgimento nell'ordine degli insegnamenti; però, la lotta vera, viva, intensa per una seria riforma, sia dal lato igienico che pedagogico, cominciò verso il 1878 e si accentuò nel 1883. La grande spinta al movimento riformista venne data dalla grande Accademia medica di Parigi, che, rilevati gli effetti dannosi della vita sedentaria e dei cattivi locali scolastici, sostenne la necessità di provvedere ad aule ampie, ben aerate e luminose in conformità alle esigenze igieniche ed allo sviluppo degli alunni; di diminuire le ore dello studio ai giovani e di accrescere quelle del sonno e della ricreazione e affermò l'urgente bisogno di sottoporre gli allievi ad un allenamento di forze continuo, per via di esercizi fisici di ogni genere, e proporzionato alla loro età e costituzione. La voce dell'accademia francese ebbe un'eco - sebbene un po' tardi - anche in Italia, ed avvenne con grande reazione. Non v'è ormai fisiologo, pedagogista, scrittore che non propugni il principio che la educazione intellettuale e morale formano un solo ed unico organismo: la triplice educazione dove svolgersi conformemente alle leggi della fisiologia, della psicologia, dell'igiene che sono il fondamento della pedagogia, coll'intendimento alto di migliorare l'uomo e di giovare alla patria ed all'umanità. E la coltura fisica e la ginnastica debbono essere debitamente curate per la grande efficacia, che sulla vita del popolo esercitano, e come quelle che sono così indicate e proficue a svolgere e fortificare tutte le energie dell'uomo. Ma dovrebbero essere più tenaci e caldi quelli che hanno il dovere di far crescere alla Patria ed all'Umanità generazioni sane, di fibra attevole e gagliarda, di forte ingegno, di carattere integro e retto. Bisogna svolgere e perfezionare tutte le energie umane, nessuna eccettuata: energie fisiche, intellettuali e volitive. Ciò per la ragione che l'uomo non è un essere meramente organico, o intellettivo, o etico, ma riunisce insieme tutte e tre queste qualità essenziali, che vanno svolte e fortificate armonicamente e simultaneamente. Utile assai, ma assai lungo pure, sarebbe il lavoro se dovessi parlare minimamente della importanza dell'esercizio muscolare: ma chi sa che non sia non molto lontano il dì per compiere anche quest'altro dovere professionale? Prima di terminare devo togliere qualche possibile dubbio. Spesso mi viene domandato, or qua or la: io vado a caccia, faccio così ginnastica e il pattinaggio e il ballo non sono ginnastica? ecc. ecc. La caccia, il pattinaggio, il ballo ecc., sono delle branche.
La ginnastica è la scienza e l'arte dei movimenti umani, voluti e precisati, cioè degli esercizi, al fine di educare o perfezionare. Essa ha un mezzo ed un fine: per mezzo ha gli esercizi, per fine ha l'educazione ed il perfezionamento dell'uomo. Tutti gli atti, perciò, che, o non usano lo stesso mezzo, o non si dirigono allo stesso fine, non appartengono alla ginnastica: appartengono alle così dette branche, le quali vanno nelle categorie degli sports.
Vari sono i sistemi di ginnastica: il tedesco, con prevalenza di esercizi di forza e spettacolosi ai grandi attrezzi; l'inglese, con prevalenza di giuochi; lo svedese, che mira piuttosto alla esecuzione lenta di esercizi non spettacolosi, ecc.
Varie sono le specie di ginnastica: la educativo scolastica; la medico - ortopedica; la militare; l'acrobatica; l'atletica.
L' Italia ha il suo sistema e la sua specie di ginnastica: la educativa - che è naturale e con attrezzi, collettiva ed individuale, metodica e libera e spontanea, con esercizi e con giuochi, con esecuzione or lenta or veloce, or lunga or tronca.
Il nostro sistema in rapporto agli altri è eclettico e ben applicato, da i migliori risultamenti. Il nostro sistema di ginnastica educa il corpo, ma concorre in modo singolare anche all'educazione morale ed intellettuale. Il De Dominicis Saverio Fausto - uno dei maggiori nostri pedagogisti - disse che «la ginnastica è la migliore igiene e la migliore profilassi pel corpo, per l'anima, per la società.»
Il fautore vero del nostro sistema è, mi piace dirlo, il mio illustre maestro dott. comm. Baumann Emilio, il più grande ginnasiarca dei nostri tempi, il quale nella "Psicocinesia" - una fra le numerose e pregevoli sue pubblicazioni - fa uno studio stupendo circa l'influenza della ginnastica educativa sulla formazione del carattere.
Ed ora, mentre vi ringrazio singolarmente per avere ascoltate le mie povere parole, vi ringrazio pure della medaglia d'oro che con gentile pensiero mi offriste, per ricordo, il giorno della festa sportiva e dell'inaugurazione ufficiale del Ricreatorio Popolare, che con disinteressato entusiasmo noi tutti sorreggiamo.
ANTONIO DI MURO Direttore del Ricreatorio Popolare DI Potenza.