
I percorsi di Giustino Fortunato
date
1926
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Problemi nostri: le comunicazioni (le ferrovie in Basilicata)
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- «Fondi, cose e figure», in "La Basilicata. Giornale Politico-Liberale", Potenza, a. XVI n. 3, 16-17 gennaio 1926, p. 2, Tipografia Carlo Spera.
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Per le sue specialissime condizioni di estensione (è una delle più ampie), di posizione geografica (è posta nel centro dell’Italia meridionale con piccoli sbocchi sull’Ionio e sul Tirreno), di natura prevalentemente montuosa (l’
Occorre pertanto occuparsi e preoccuparsi prima di tutto delle comunicazioni per intensificarle, facilitarle, estenderle, completarlo, crearle dove esse ancora mancano del tutto o sono deficienti, giacché senza di esse non è possibile risolvere e provvedere a tutti gli altri problemi. E crediamo così ora che alla nostra regione si comincia a pensare con spiriti nuovi opportuno studiare il problema delle comunicazioni in rapporto allo stato attuale di esse ed accennare ad alcune nostre idee sul riguardo.
Le ferrovie
La regione ed il suo capoluogo hanno delle discrete comunicazioni ferroviarie con Napoli, la capitale, con l’Italia centrale e settentrionale mercè i due tronchi Taranto-Napoli e
È indispensabile quindi che il materiale risponda meglio alle difficoltà delle pendenze e del tracciato, ma soprattutto è indispensabile che la velocità dei treni sia maggiore e che il numero enorme delle fermate sia ridotto: sulla linea Taranto-Napoli, ve ne sono con certi treni ben 43 e su quella
Meno che con Taranto,
E nella designazione come nel tracciato di queste linee ferroviarie novelle, autonome o di raccordo, occorre guardarsi da due vecchi errori così deleteri anche per la
Accontentare nei tracciati ferroviarii tutti i paesi i quali tutti vorrebbero avere la stazione vicina, ha significato e significa dare al tracciato il più pazzo corso e ritogliere ad esso quello che deve essere la sua vera caratteristica, cioè la via più breve e più rapida, senza risolvere nulla per la gran parte dei paesi, i quali ugualmente, data la loro posizione topografica, erano e sono sempre condannati a guardare da lontano la stazione anche quando porta il loro nome e di fare sempre lunghi percorsi per arrivare ad essa.
Crediamo poi che la esperienza del passato dovrebbe ormai aprir gli occhi per le ferrovie economiche ed a scartamento ridotto. Esse hanno fatto il loro tempo, non servono allo scopo, sono non meno dispendiose delle altre. Specie quando, come avviene per solito, non sono riallacciate agli altri tronchi ordinari, hanno stazioni diverse e spesso lontane dalle altre, non passano in prossimità degli abitati, esse servono assai male i viaggiatori, peggio ancora alle merci, per le quali occorre un carico e scarico continuo, disastroso pel tempo, catastrofico per la spesa.
Abolizione adunque di questi erronei criteri e sistemi, ai quali si è ispirato finora la costruzione di linee ferroviarie. Prescindendo da tutti i pianti, da tutte le sollecitazioni, da tutte le beghe paesane, deve essere studiato un piano ferroviario vario, ampio e geniale, che coi percorsi più brevi più opportuni e più diretti ponga la regione in comunicazione col capoluogo ed i centri più importanti di essa, anche dal punto di vista agricolo ed industriale, coi capoluoghi ed i centri più importanti di quelle vicine nell’unico e solo intento degli interessi generali e con lo scopo di migliorare le comunicazioni esistenti, di averne delle altre nuove rapide dirette, in rapporto alle persone, alle derrate, alle merci, agli animali, e quindi anche allo sviluppo commerciale.
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