I percorsi di Giustino Fortunato

date

1928

author

Bertarelli, Luigi Vittorio

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Cenni storici su Potenza

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bibliography

  • "Guida d’Italia del Touring Club Italiano, vol. III – Campania, Basilicata, Calabria", Milano 1928, p. 489.

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Potenza si trova a m. 823 ed è perciò il più elevato capoluogo di provincia in tutta Italia dopo Enna, con abitanti 13.895, complessivamente 18.482. È descritta come cittadina graziosa in posizione pittoresca, dominante la valle del Basento e che ha particolare interesse dal Museo provinciale e da qualche chiesa medioevale.

Ignote l'origine della città e quella del suo nome, che non è cambiato dall’antichità. Ma si suppone da Giacomo Racioppi che Potenza venisse fondata e avesse nome da Piceni, qui trasferitisi (267 a.c.) che rinnovarono il nome della Potentia Picena delle loro terre. Sorgeva allora presso il Basento; ebbe lotte contro gli Italo-Greci, poi fu conquistata da Roma, ma dopo Canne si ribellò e fu punita con orribile devastazione. Risorse e fu una fiorente città dell’Impero, ma nel 402 d. C. fu invasa dai Goti di Alarico, poi dai Longobardi fu annessa al ducato di Benevento. Si ritiene che la città si trasferisse sul colle tra la fine del dominio normanno e l’inizio di quello svevo, quando ne era signore Rainiero De Loffredo. Avendo i discendenti di questo parteggiato per Corradino, pare che Carlo I D’Angiò la devastasse, poi l’unì al demanio; ma nel 1301 passò al conte Giovanni Pipino; più tardi fu di Ugo Sanseverino, poi di Gorrello Origlia. Nel ’400 fu occupata da Francesco Sforza, che la dette al parente Michele Attendolo, quindi pervenne ai Zurlo e ai Caracciolo. Alfonso D’Aragona la prese nel 1435 e la dette a Innico Guevara, poi, per matrimonio, passò ai Loffredo. Nel 1799 fu tra le prime città del regno a piantare l’albero della libertà; tra i suoi liberali si trovò anche il vescovo Andrea Serrao, che fu poi vittima della reazione borbonica.

Già sede provvisoria della Real Udienza di Basilicata nel 1645 e 1657–60, divenne nel 1806 capoluogo della Basilicata invece di Matera. Il 18 agosto 1860, prima fra le città dell’ Italia Meridionale, insorse cacciando il presidio borbonico. Fu devastata dal terremoto del 1694, ancor più da quello del 1857, che ne invece portò danni gravissimi alla provincia. Questa col decreto del 2 gennaio 1927 fu divisa in due, andando la parte Est di essa a costituire la nuova provincia di Matera.

Potenza è patria di Francesco Stabile seniore, medico (XVI–XVII sec.), di Francesco Stabile iuniore (1802–1861), musicista, autore della “Palmira”, dell’istologo Giovanni Paladino (1842), e dello scultore Antonio Busciolano. Tra le costumanze locali è notevole la processione de’ Turchi nella festa di S. Gerardo patrono, nella quale si porta in giro una nave su un carro, pieno di popolani vestiti da Turchi e da mori, con una campana e la statua del Santo. Altra costumanza è quella dei «pipli», cioè i fiori delle ginestre gettate dai balconi e dalle finestre al passaggio delle processioni di S. Gerardo e del Corpus Domini. È in corso di attuazione un piano regolatore di risanamento di Potenza. — Tre ore circa sono sufficienti alla visita della città.

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