I percorsi di Giustino Fortunato

date

1928

author

Bertarelli, Luigi Vittorio

title

In giro per Potenza

summary

bibliography

  • "Guida d’Italia del Touring Club Italiano, vol. III – Campania, Basilicata, Calabria", Milano 1928, pp. 490-491.

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Entrando in città da Stazione Potenza Inferiore, per la strada di circonvallazione (vista a sinistra sulla Valle del Basento), si arriva a piazza 18 Agosto, a giardino, con a destra il busto di bronzo di Giuseppe Zanardelli , erettogli a ricordo delle provvidenze legislative a pro della Basilicata; a sinistra, il monumento ai Caduti, di Giuseppe Garbati; di fronte, la Scala del popolo , la quale, con diverse rampe, accorcia notevolmente il percorso ai pedoni.

A sinistra parte di qui la via Napoli; si segue a destra il corso Vittorio Emanuele, continuando a salire con due serpentine; si lascia a destra il Palazzo delle Poste e Telegrafi, a sinisra il Palazzo degli Uffici , quindi un edificio con la statua del patrono S. Gerardo , e si giunge alla piccola rettangolare piazza Sedile, il centro, nel cui fondo è il Palazzo Municipale e che in principio è traversata da via Pretoria , arteria principale della città, diretta quasi esattamente da Est a Ovest e press’a poco rettilinea nel massimo tratto. Seguendola a destra e voltando presto a sinistra in via Andrea Serrao (da Castel Menardo, oggi Filadelfia, 1731-99, vescovo di Potenza, assassinato da sicari sanfedisti), si va alla Cattedrale (S. Gerardo, da Piacenza, vescovo di Potenza nel 1111), rifatta alla fine del ’700 da Antonio Magri allievo del Vanvitelli, per iniziativa del vescovo Andrea Serrao. Nobile interno a croce latina a una navata, d’ordine toscano, con alta cupola. Retrocedendo nella via Pretoria e percorrendo il tratto a sinistra al di là di piazza Sedile, si arriva alla piazza Mario Pagano nella quale, nel lato sinistro, è il Teatro Francesco Stabile (1881), dell’ing. Vincenzo Pascale (elegante sala con 3 ordini di palchi e loggioni); nel fondo, il Palazzo della Prefettura , alla cui destra è la chiesa di S. Francesco , del 1274, con annesso convento della fine del ’500, ma la cui prima origine risale ai compagni di S. Francesco (1265). La facciata ha una bellissima porta lignea intagliata, del ’400, a motivi goticizzanti; altra, pure interessante, ma di epoca più tarda, è nel fianco, presso l’abside.

Interno a una navata. Subito a destra, sepolcro marmoreo di Donato Grasi (m. 1534), in eleganti forme Rinascimentali (belle candeliere nei pilastrini; Madonna col Bambino tra due Angeli nella lunetta; sarcofago con 2 grifi e, sopra, la figura giacente del defunto); 1° altare a destra, Adorazione del Bambino e Santi (fra questi, S. Giovanni, che serve di viandante), buona tavola princ. ’500. — Prendendo il corridoio a sinistra del presbiterio, si trova l’antico portale d’ingresso al convento, con bella porta lignea intagliata.

Proseguire in via Pretoria e voltare a destra in via S. Michele Arcangelo alla chiesa omonima, costruzione romanica dell’XI o XII sec., discretamente conservata all’esterno, attribuita dal Berteaux al Maestro Sarolo.

Interno basilicale a tre navate, divise da pilastri, cui fu poi aggiunta una 4ª navata a sinistra. Vi è un buon quadro della Madonna col Bambino in gloria e i Ss. Pietro e Paolo.

Ripresa la via Pretoria, si discende girando a destra e si esce dalla città lungo una bella strada di circonvallazione, volta verso nord e ombrosa, si passa davanti alla Caserma Basilicata e verso sinistra si arriva alla Scuola industriale e al Museo Provinciale Lucano, di notevole importanza per l’archeologia della regione. Subì un incendio nel 1912 e venne ricostituito da Vittorio De Cicco, al quale si deve l’incremento e l’ordinamento delle pregevoli raccolte.

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