I percorsi di Giustino Fortunato

date

1889-12-19

author

Fortunato, Giustino

title

Spostamento della Stazione Centrale di Potenza [lettera n.2]

summary

bibliography

  • "Le strade ferrate dell’Ofanto (1880-97)", Vallecchi Editore, Firenze 1927, pp. 147-150

teibody

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Roma,11 dicembre 1889

Egregio signor Cavaliere, La cortese Sua lettera del 13 corrente dissipa ogni equivoco sul vero scopo della presente agitazione cittadina per la questione della nuova stazione ferroviaria. E io, per ciò, Le rendo grazie sincerissime. Nella riunione da Lei indetta fu stabilito, com’Ella scrive, di far pratiche per ottenere, che, «costruendosi la Rocchetta Potenza , invece di ampliare l’attuale stazione centrale, se ne costruisca una nuova in un punto meno discosto dalla città e più rispondente a’ bisogni del capoluogo della provincia». Non si tratterebbe dunque di ubicare altrove la progettata stazione di Santa Maria, ma di far passare la futura linea per il Piano de’ Gesuiti, ove si chiede venga costruita «una nuova stazione centrale, comune per l’Adriatica e per la Mediterranea, spostando di alcuni chilometri la presente linea Napoli- Metaponto».

Or, com’Ella può vedere a un disegno di massima, che io sono in grado di offrirle, la soluzione è bensì tecnicamente possibile, ma a un patto solo: che la presente linea Napoli- Metaponto sia del tutto spostata, non di alcuni chilometri, ma di undici circa – quanti ne corrono dalla chiusa della Tora alla foce della Tiera.

Messa così la questione, alla città di Potenza ed al Consiglio di Basilicata, che han deciso «d’invocare il valevole appoggio di tutti i deputati della provincia», io ho il debito di far noto, sollecitamente, per mezzo di Lei, il mio pensiero. E il pensiero mio è, che si tratti, a dir tutto, di cosa finanziariamente inattuabile. Lo Stato dovrebbe abbandonare undici chilometri della presente linea, e rifarne altrettanti in terreni instabili a mezza costa – ricompensando, per giunta, l’Adriatica della minore percorrenza chilometrica, alla cui sovvenzione essa ha diritto per effetto delle ultime convenzioni! Mi perdoni: è serio tutto ciò? Solo la Mediterranea, che esercita la Napoli- Metaponto, e a cui spetterebbe compiere a cottimo un tanto lavoro, solo la Mediterranea può così fattamente sognare!

Potenza avrebbe potuto, forse, reclamare il giorno, in cui era questione degli studi esecutivi della Napoli- Metaponto, lungo il tronco da Tito a Vaglio. Ma oggi, a cose fatte, chi mai può illudersi fino a tanto?

Se io fossi un impostore, a me nulla costerebbe menare il can per l’aia, promettendo – con animo ipocrita – mari e monti, e, nel fatto, scalmanandomi – con bugiarde apparenze – presso il Governo. Ma io sono, grazie a Dio, un uomo d’onore, e a me piace di non ingannare, per qualsiasi motivo, i miei elettori. I quali è bene sappiano, fin da ora e per mezzo mio, che tutti quanti i deputati di questo mondo sarebbero impotenti a far tradurre in atto un disegno come quello, che i potentini vagheggiano in mente loro. Se il progetto degl’ingegneri Pomarici e Postiglione è tecnicamente possibile, finanziariamente è una follia!

Usciamo appena da una feroce controversia, bravamente sostenuta con la Società per le strade ferrate meridionali, riguardo alla traversata dell’Appennino di Avigliano. A che mai incominciarne un’altra che, a differenza di quella, non ha più il lieve fondamento di ragione? Par che il tempo non abbia per noi valore di sorta!

Ella giudichi, e con Lei giudichino i cittadini di Potenza.

Io, il mio dovere l’ho compiuto. Mi abbia sempre A lei devotissimo Giustino Fortunato

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