I percorsi di Giustino Fortunato

date

1915-06-07

author

Fortunato, Giustino

title

Lettera di Fortunato ad Anita Nitti

summary

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bibliography

  • "Carteggio", vol. II – 1912-1922, a cura di Emilio Gentile, Bari, Laterza, 1979, p. 206-207

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Napoli, 7 giugno 1915

Egregia signorina Anita,

sapevo già della Vostra gita e della Vostra permanenza a Monticchio, e il gentile saluto, che mi vien da Voi, m’è doppiamente caro: godo sapervi bene, e godo Voi siate in uno degli angoli del nostro paese, che io ho, in mia vita, estremamente amato. Ci fui l’anno scorso, per le più corte, movendo a piedi da Rionero. E se sapeste quale sia la mia nostalgia di quelle terre! Se sapeste come io mi dolgo di avere invano spesa la mia vita dietro il vil volgo elettorale de’ nostri paesi, vita, che meglio avrei fatto a dedicare agli studi od ‘ campi! Ma a che il molle rimpianto del passato?

Se non fosse scoppiata la guerra, io sarei già a Rionero, e a quest’ora sarei già venuto a farvi visita a Monticchio, pregandovi di onorare di Vostra presenza la morta mia casa paterna. Ora come ora, non sappiamo che fare e che decidere. Forse e senza forse, rimarremo qui, inerti, soli, non lieti, no, del nostro passato, sparito come ombra. Non dice forse lo Shakespeare: «noi siam fatti della stoffa de’ sogni»?

Resto molto commosso di tutto quello che dite de’ nostri contadini, i quali, nella presente mobilitazione, han dato uno splendido esempio di abnegazione e di disciplina. Sempre io ho amato i contadini, e sempre mi sono sforzato di far la loro causa, non quella della classe cui io appartengo e che tanto, tanto io disistimo. Anche ora, in occasione della mobilitazione, chi ha rappresentato la parte odiosa? I «figli di papà», i signori studenti universitari, che mentre schiamazzavano in favore della guerra, usavano ogni arte più abietta per essere addetti a tutto fuor che al fronte combattente. A proposito, sottotenente di complemento della prima compagnia di fanteria, entrata combattendo la sera del 27 maggio in Ala di Trento, è mio nipote Peppino Viggiani, primogenito di mia sorella Carolina.

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