Pergamene Potenza - Fondo Fusco

date

1258 agosto 9

title

Mandatum del conte Galvano Lancia

summary

Galvano Lancia, conte del Principato, maresciallo del regno di Sicilia e capitano generale dalla porta di Roseto fino ai confini del predetto Regno, in seguito alle lamentele avanzate dai chierici della chiesa di San Michele che, in condizione di povertà, dichiarano di aver subito la perdita di un orticello avuto da Riccardo di Brienza a soluzione di un debito di denaro, a causa della morte dello stesso Riccardo e della confisca dei suoi beni fatta nei confronti di suo figlio Ansaysio per aver commesso un crimine contro la curia, ordina che sia accertata la verità sui fatti.

bibliography

  • PELLETTIERI, Le pergamene di Potenza di età normanno-sveva (1178-1257), doc. 10, pp. 91-92 [P].
  • Inserto nel doc. seguente [B]

phyDesc

Trattasi di documento inserto in quello seguente

teibody

Galvanus Lancea , Dei et principali gracia comes Principatus et regni Sicilie marescalcus et a Porta Roseti usque ad fines Regni capitanus generalis, Pascali de Fulcone de Potencia, salutem et dilecionem sinceram.

Galvano Lancia, nato prima del 1220 e morto il 29 ottobre del 1268, in occasione dell’assemblea generale tenutasi a Barletta il 2 febbraio del 1256, ebbe assegnate le cariche di conte del Principato di Salerno, di grande maresciallo e capitano generale del Regno da re Manfredi di Svevia, di cui fu fervido sostenitore, come del resto lo era Oberto, vescovo di Potenza (KAMP, Kirche und Monarchie im staufischen Königreich Sizilien, p. 797). In Basilicata ebbe anche il dominio sulle terre di Tolve, Rapolla, Muro, Calvello, Montalbano e Acerenza (per un profilo completo su Galvano Lancia, si veda A. SETTIA, Lancia (Lanza), Galvano, in Dizionario biografico degli Italiani, 63, Roma 2004, pp. 330-335; GRILLO, Manfredi di Svevia, pp. 93-94). In un breve permutationis di dicembre del 1260 del notaio Giovanni de Arato di Rapolla, relativo alla permuta di un uliveto sito a Rapolla nella contrada Fonte della pecora, fatta, per sue necessità e perché afflitta da povertà, da Aloisia, moglie di Guido de Laurentio, suo mundualdo, a favore di Bartolomeo de Gualdone, il quale assegna alla medesima undici salme di vino buono e ventotto staia di olio, feudatario di Rapolla risulta proprio Galvano Lancia all’ottavo anno della sua signoria, il quale, dunque, possedeva Rapolla già dal 1253 (AAV, Archivio Boncompagni-Ludovisi, 271, f. 23r; regesto in ‘Archivalia’. Silloge di scritture d’archivio (secoli XIII-XX), a cura di G. CASTALDO e M. GRILLI, (Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica e Archivistica, Littera Antiqua 18), Città del Vaticano 2011, p. 3 (erroneamente sotto l’anno 1261), con riproduzione fotografica della pergamena a tav. 4). La stessa terra di Rapolla, infatti, in un istrumento di vendita del 12 marzo 1273, rogato dal notaio Pietro di Rapolla, risulta in mano ad Erveo de Chevreuse (de Caprosia, per il quale si veda T. PEDIO, La Basilicata dalla caduta dell’Impero romano agli Angioini, vol. IV, La Basilicata da Federico II a Roberto d’Angiò, Bari 1989, pp. 168, 170-171; VITALE, Potenza tra Svevi ed Angioini, p. 174), che la possedeva da almeno tre anni (AAV, Archivio Boncompagni-Ludovisi, 271, f. 47r; regesto in ‘Archivalia’. Silloge di scritture d’archivio (secoli XIII-XX), p. 3, con riproduzione fotografica della pergamena (tav. 6) ed edizione del documento, pp. 22-23) P principale P dedicionem

Pauperes clerici ecclesie Sancti Michaelis de Potencia sua nobis conquestione monstrarunt quod cum Riccardus de Brugencia pro quadam summa pecunie quam eis solvere tenebatur, dederit eis insolutum orticellum unum, iuxta ortos iudicis Neapolis, cuius valor unciam auri unam non transendit, et accidit quod mortuo eodem Riccardo et bonis Ansaysii, filii sui, propter ipsius crimen ad manus curie devolutis, orticellus ipse inter alia bona dicti Ansaysii fuit ad manus curie revocatus, quibus sibi supplicacionibus secundum iusticiam provideri devocioni que comissa nobis auctoritate precipiendo mandamus, quatenus si tibi constituit de premissis orticellum ipsum eisdem clericis restituere non obmictas.

P monstraverunt P Brogancia Brugencia, oggi Brienza (Potenza). P quadam P eiusdem P male P sint P secunde P providere P cimissa P quare

Dat(um) Eboli , nono augusti, prime indictionis.

Il conte Galvano Lancia dimorava solitamente a Eboli, sede dalla quale erano emessi i documenti intitolati a suo nome. Il 12 gennaio 1427 frate Petrello di Potenza, guardiano del convento di San Francesco, e frate Vito Pagano, del predetto convento, presentano al notaio Tommaso Strambo di Potenza un istrumento rogato il 17 luglio, sabato (ma era lunedì) del 12[6]2, indizione V, a Eboli, sotto il quarto anno di regno di re Manfredi e il settimo del dominio del conte Galvano Lancia, nel quale è transuntata copia autentica di una litterae gratiosae di papa Alessandro IV emessa a Viterbo a maggio del 1258, sotto il quarto anno del suo pontificato, e indirizzata al ministro generale e ai provinciali dell'Ordine dei frati Minori (Alexander episcopus servus servorum Dei dilectis filiis generali ac provincialibus ministris et universis fratribus ordinis fratruum Minorum, salutem et apostolicam benedictionem. Pium est et consonum equitati), mediante la quale il predetto Ordine era esentato dal pagamento della porzione canonica sui lasciti dei fedeli per le fabbriche della chiesa, per le luminarie o in occasione di un anniversario, di un settimo giorno, di un vigesimo o di un trigesimo o su altri lasciti destinati al culto divino (ASPz, fondo San Francesco, perg. 33; cfr. G. FORTUNATO, Badie, feudi e baroni della valle di Vitalba, vol. III, Cartulario e Codice Potentino, p. 344, che riporta la lettera di papa Alessandro IV sotto l’anno 1259).

notes alpha

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