
Pergamene Potenza - Fondo Fusco
date
1439 settembre 18
title
Litterae exsecutoriae cum filo canapis di Eugenio IV papa
summary
Eugenio ‹IV› papa, su petizione presentata dal clero della chiesa di San Michele di Potenza, concernente la donazione fatta al predetto clero da Giacomo, vescovo di Potenza, in considerazione del fatto che le rendite della chiesa erano notevolmente diminuite a causa dei tempi difficili, e desiderando che l’arciprete e il capitolo della chiesa, costituito da soli dieci sacerdoti e da un certo numero di persone degli ordini minori, continuassero lodevolmente nell’esercizio degli uffici divini, ordina a Roberto, abate del monastero di Sant’Angelo del Bosco, di verificare la veridicità della petizione e, in caso positivo, di confermare il beneficio.
bibliography
- Inserto nel doc. seguente [B].
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Monasticon Italiae, III, Puglia e Basilicata, p. 178, n. 5; A. MAURANO,
Avigliano, il monastero di S. Angelo del Bosco, in
Monasteri italogreci e benedettini in Basilicata, a cura dello stesso, L. Bubbico, F. Caputo, 2 voll., Matera 1996, vol. II (Le architetture), pp. 35-38. Un inventario delle chiese e dei beni soggetti al monastero del 1414 è in RENDINA,
Istoria della città di Potenza, ediz. Abbondanza, pp. 301-303; ediz. Villani-Mariano-Caserta, pp. 322-326. Ancora il Rendina ci dà notizia che nel 1311 era abate del monastero Landolfo Balzamo, canonico della cattedrale di Potenza (ivi, ediz. Abbondanza, p. 258; ediz. Villani-Mariano-Caserta, p. 257; PEDIO, La Basilicata dalla caduta dell’Impero romano agli Angioini, vol. V, La Basilicata da Roberto a Renato d’Angiò, p. 740). Nel 1466 abate del monastero è frate Nicola de Tito che sottoscrive un contratto di vendita di un vignale fatta dal convento di San Francesco di Potenza alla chiesa della Trinità (ASPz, fondo Trinità, perg. n. 19; cfr. FORTUNATO,
Badie, feudi e baroni della valle di Vitalba, vol. III, Cartulario e Codice Potentino, p. 350). L’anno seguente sottoscrive un contratto di permuta tra Francesco de Ayeto, procuratore del convento di San Francesco, con il consenso di frate Domenico di Saponara, guardiano del convento, e i preti Angelo Caputo e Chierico Zappa, procuratori della chiesa della Trinità (ASDPz, fondo San Francesco, perg. 68; cfr. FORTUNATO,
Badie, feudi e baroni della valle di Vitalba, vol. III, Cartulario e Codice Potentino, p. 351). Alla data del 31 agosto del 1476 il predetto Nicola è ancora abate del monastero: egli sottoscrive un contratto di vendita con il quale Tommaso Cappello vende a Nicola de Saxa una terra sita a Gallitello, confinante con le terre della chiesa di San Lorenzo, con quelle della chiesa di San Francesco e con il fiume Gallitello (ASDPz, fondo San Francesco, perg. 74; cfr. FORTUNATO,
adie, feudi e baroni della valle di Vitalba, vol. III, Cartulario e Codice Potentino, p. 352).
Desiderantes statum ecclesiarum omnium quarum nobis cura imminet generalis salubriter dirigi et augeri eaque divini cultus augmento ac personarum in ecclesiis ipsis degentium subventione et comodo proinde facta sunt, ut illibata persistant, libenter cum a nobis petitur apostolico debemus munimine roborari. Sane pro parte dilectorum filiorum archipresbiteri et capituli ecclesie
Datum
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