
Documenti medievali di Potenza tràditi nel volume della Sommaria
date
1283-02
title
11. Instrumentum testamenti di Roberto de Vetro
summary
Roberto de Vetro, abitante a Potenza, malato nel corpo ma sano di mente, fa rogare il proprio testamento nuncupativo (che all’occorrenza desidera possa valere come codicillo o come qualsiasi altro scritto di ultima volontà), nel quale: istituisce quale propria erede la moglie Flamenga, alla quale lascia mezzo augustale e dalla quale dichiara di aver ricevuto a titolo di dote dodici once e tre corredi; per la restituzione di tale dote e in qualità di dodario le lascia la casa in cui vive, sita nel tenimento di Potenza, in Castrovetere, unitamente a tutti i beni e alle suppellettili in essa presenti; un’ulteriore casa nei pressi della precedente; un orto con pozzo e alberi sito nei pressi delle mura della città; una vigna in contrada Mendaroli. Lega quindi alla chiesa di S. Michele di Potenza, per la salvezza dell’anima sua e per soddisfare il pagamento delle decime, tutte le terre da lui possedute in contrada Campi Saraceni, stabilendo che dette terre debbono entrare a far parte del patrimonio della predetta chiesa e che non potranno essere alienate; stabilisce che i suoi epitopi (designati nelle persone di Flamenga, sua moglie, e Sansone, arciprete di S. Michele), distribuiscano a enti e persone indigenti la somma ricavata dalla vendita di un appezzamento di terreno sito in contrada Pantano. Disciplina quindi le modalità con cui dovranno essere distribuiti i quindici tarì dovutigli da Riccardo de Picerno come censo gravante su un orto: sei tarì alla chiesa di S. Michele perché sia realizzata una croce; sei ai frati Minori ‹di San Francesco› di Potenza per messe cantate; uno a Giovanni cappellano della chiesa di S. Stefano; un tarì al notaio Giacomo e un tarì da dare a ciascun sacerdote che celebrerà messe cantate. Dà quindi mandato ai propri epitropi di vendere il suo asino e, col ricavato, di far celebrare i divini uffici.
bibliography
- ASNa, Regia Camera della Sommaria, Diversi, 1a numerazione, Dip. Somm., I, 309, n. 4bis, cc. 96r-97v, n. 36 [S].
- Originale: Napoli, Biblioteca della Società Napoletana di Storia Patria, Diplomatico, Pergamene del Fondo Fusco, (25-Potenza), segn. 10 BB I n. 12 [A].
- Pedìo, Cod. Dipl. Potent., p. 145 n. XII; Id., Cod. e cart. Potentino, pp. 328 (erroneamente sotto l'anno 1280); Id., Cartulario della Basilicata, II, p. 200; Messina, Storie di carta, storie di pietra, p. 68; Vitale, Potenza tra Svevi ed Angioini, p. 142; A. Pellettieri, Le mura di Potenza in età angioina, in «Tarsia», anno IX, 16-17 (1995), pp. 21-31: pp. 22-23; Scalise, La diocesi potentina nel Medioevo: riflessioni su vescovi e patrimonio del clero, pp. 73-75.
teibody
(c. 96r) Anno dominice incarnationis millesimo ducentesimo octuagesimo tertio, regnante domino nostro
AAchaye
In presentia
Atres
AOrganatrice
AMartinum
ACortesii
APicerno
Anumerantur
Aviderint
Ad cuius rei geste memoriam et predicte heredis mee cautelam et ne de predictis legatis memoria morta testium deperirent, presens puplicum instrumentum exinde fieri rogavi per manus predicti notarii signo suo signatum, subscriptione predicti iudicis et subscriptotum testium ad hoc vocatorum et rogatorum subscriptionibus roboratum, scriptum et designatum per manus mei qui supra
Ego
Ego
Ego
Ego
Ego
Ego
Amorte
Adeperiret
Aisto
ARogerius
notes alpha
notes int