Formulario di petitioni, responsioni e repplicationi per Astorre II Manfredi, signore di Faenza

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XXX

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Responsione excusativa del non satisfare ala dimanda del suo amico al qual voria far servire, ma la iustitia gliel veta.

summary

Responsiva del signore alla precedente petizione nella quale viene rifiutata la domanda del richiedente in quanto contraria alla giustizia.

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  • Bologna, Biblioteca Universitaria, 226 (già 272), cc. 27v-28v.

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Responsione excusativa del non satisfare ala dimanda del suo amico al qual voria far servire, ma la iustitia gliel veta.

Da qual la rubrica prosegue nel marg. sin.

1. Io continuamente per adrieto son stato prompto et paratissimo a servire gli amici, et cossì etiam voria fare al presente, e dare favore et aiuto a ciascuno in buone operatione, dove che la iusticia non mi constrengesse a ffare l’opposito. 2. E benché io non fusse [28r] etiamdio in questo luocho dove meritamente se conviene administrare iusticia acioché la nostra cità si governi cum maturità et prudentia, nientedimeno, in qualuncha stato io mi fusse, non voria per alcuno modo manchare dela vera et sancta iusticia, per non dare cativo exempio a molte et infinite persone de mal fare.

Dopo per segno di omissione, e non aggiunto nel marg. dx.

3. Io ho inteso cum quanta affection et amore voi mi pregati, et cum parole efficacissime me exhortati che io vi compiacia de fare relassare lo amico vostro dale carcere, non considerando et etiam non havendo forsi cognitione del bando che già fa pochi giorni fu mandato per nostra parte. 4. Il qual commandamento, non che io lo voglia extinguere et mandare in oblio, ma intendo de ampliarlo, in modo che tutti [28v] quilli che non serano obedienti ali precepti et commandamenti nostri, non solamente che iportino pena pecuniale, ma etiamdio in la persona portarano gran supplicio. 5. Et in quel modo, li artesani et homini de ogni qualità potrano andare e venire liberamente ali exercitii soi et laudarse del nostro buon governo, come si conviene.

6. Siché, amico mio, voi come prudente me hareti excusato per hora se io non ve ne compiaço de fare lassare l’amico vostro, perché el seria contra iustitia, honore del nostro stato, e non observaria li statuti et commandamenti nostri, i quali non solamente che io voglia smenuire, ma intendo de ampliarli degnamente, e sopra tal materia non ci bisogna spendere più parole, etc.

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