Formulario di petitioni, responsioni e repplicationi per Astorre II Manfredi, signore di Faenza

idno

XLIII

date

title

Petition facta per alcun assassinamento adimandando iustitia e pietate delo infortunio e caso accorso cum violentia etc.

summary

Petizione al signore perché lo aiuti a riottenere quanto sottrattogli nel corso di una rapina.

bibliography

  • Bologna, Biblioteca Universitaria, 226 (già 272), cc. 39v-41r.
  • Bartolomeo Miniatore, Formulario di epistole missive e responsive, Bologna, Ugo Rugerius, 20 Apr. 1485, c. c4r-v.

teibody

Petition facta per alcun assassinamento adimandando iustitia e pietate delo infortunio e caso accorso cum violentia etc.

1. Benché per lo passato, illustrissimo [40r] Signor mio, la mente mia non me habia prestato ardire de comparire alla presentia della vostra Signoria, el non è perhò ch’el non mi sia noto la immensa humanità di quella, e che la fama già per tutto divulgata non mi presta animo e sperancia de exporre al conspetto di quella il mio miserabile e grandissimo infortunio.

2. Già son molti anni che per sustentare la mia debole e misera vita io ho consumato e sperso molto tempo per lo mondo, dove la fortuna forsi misericordiosa dele mie continue fatiche me havea per lo bisogno mio concesso parte d’i suoi beni.

3. E reducendomi al presente cum le mie raccolte e affatichate robiçuole verso l’amata patria per pore alquanto il desiderato riposo ale mie apassionate e stanche membra, io me [40v] sono incapato nella via publica fra certi ladroni e depredatori, li quali solo viveno del’altrui sangue, che m’hano rubbato e ogni cosa tolto, talché questa mia misera etate è rimasta al tutto nuda e impoverita. 4. E, oltra la robba, m’hano tolto una certa quantità di denari, siché in un punto breve e in una hora ho perso tutto quello che fortuna in tutta la mia vita me havea cum grande mio sudore concesso.

-uo- aggiunto nell'interl.

5. Dove, illustrissimo Signore, havendo hora riccorso ala vostra Signoria, priego e supplico instantemente la inmensa humanità e misericordia di quella, la qual mai a nesun fu scarsa, se degni extendere la man sua ad operare che la robba mia cum tanto affanno acquistata, non lasciando un tanto assassinamento impunito, me sia restituita, perché, oltra la impotentia [41r] dela fede mia, la qual già ho dedicata ala vostra illustrissima Signoria, Idio sommo retribuitore ne renderà a quella dignissimo merito, ala quale humilmente me recommando.

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