Formulario di petitioni, responsioni e repplicationi per Astorre II Manfredi, signore di Faenza

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LXIX

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Questa littera fu mandata da una donna a un gran signore.

summary

Missiva inviata a Borso d’Este da Orsolina, moglie di Bartolomeo Miniatore, nella quale la mittente si dichiara contenta di aver dato alla luce una bambina.

bibliography

  • Bologna, Biblioteca Universitaria, 226 (già 272), cc. 58v-59v.
  • Delle littere missive alli suoi principi. Raro esemplare antico novamente da Michel Angelo Biondo illustrato, In Vinegia, alla insegna di Apolline - per Nicolò de Bascarini, 1552, c. d2r-v.

teibody

Questa littera fu mandata da una donna a un gran signore.

1. Savendo io, illustrissimo et excellentissimo Principe, el mio marito fidelissimo, servitore dela vostra excellentissima Signoria, haver scritto a quella alcune littere, tra le quale in una se duole et chiamasi infortunato per non haver possuto adimpire el desiderio suo de uno figliuolo maschio, et solo perché era desideroso doctarlo del nome excellentissimo dela vostra illustrissima Signoria; 2. et in verità, benché anchora io ne fusse stata lieta et contenta, pure considerato el volere delo eterno Dio, al quale non possemo contradire, et considerato el manchamento non essere stato mio, non ho possuto contenerme che, dove lui se ne è quasi condoluto, che io cum lei non mi ralegri. 3. Non già perché in cosa [59r] alcuna io sia discorde dal mio caro marito, ma perché non mi pare che de essa ne habia a conseguire men frutto la sua terra che se fusse maschio, quanto ala generatione. 4. Perché, vivendo lei quanto è el corso dela natura, e ritornando ala dulcissima e desiderata patria, e sottoponendosi ala lege matrimoniale, spiero farà como è il parlare del summo Idio nel primo del Genesis, crescerà et multiplicarà di qualche suo’ frutti la terra dela vostra illustrissima Signoria, che quanto sia più habundante d’homini, essa ne ha a rimanere più lieta et più contenta.

5. Pregarò, adunque, lo eterno Dio che felice e lungo tempo conservi la vostra excellentissima Signoria, e lassi venire la mia cara Borsia ala perfetta etade, e il suo padre e mi cum lei vivere e ritornarci tutti al’ombra di quella, dala quale tanto tempo semo stati persi, acioché la voluntà [59v] mia se adempia e che da essa possiamo havere qualche frutto dela fede et divotione nostra, e sotto lei vivere et morire contenti, ala quale humilmente tutti ce ricommandemo.

6. Ex Bononia, die XXIIII etc.

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