I percorsi di Giustino Fortunato

date

1914-05-07

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Sconosciuto

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L’opera del Comune e della Provincia per l’avvicinamento della stazione

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  • «La Squilla Lucana, Potenza», a. XIV, n. 236, 7 maggio 1914, pag. 3, Stabilimento Tipografico C. Spera.

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Diamo integralmente la relazione che l’assessore cav. Eugenio Renza lesse in gran parte nel comizio del 26; in essa sono contenuti fatti e verità, che non possono in nessun modo venir negati, nonostante le blaterazioni degli arrivisti e degli arrivati dell’ultima ora.

Fin dall’agosto del 1912 la Giunta comunale venne a conoscenza che per iniziativa della Deputazione Provinciale si studiava se fosse possibile avvicinare alla città la stazione della nuova linea Potenza-Novasiri e senza frapporre indugio spiegò la sua azione pienamente d’accordo con quella dell’Amministrazione Provinciale.

Pochi giorni dopo ebbe luogo una prima riunione in Prefettura, alla quale presero parte il Presidente del Consiglio Provinciale Comm. Laviano, il Presidente della Deputazione, l’avv. Cav. Rossi, il Consigliere Provinciale Avv. Pignatari, tutta la Giunta Comunale di Potenza, e il Cav. Francesco Di Masi per la Camera di Commercio, e si stabilì che una Commissione si sarebbe subito recata a Roma per chiedere la variante e la ubicazione della stazione di Potenza nei pressi della piazza 18 Agosto.

Nel mese di settembre non fu possibile la gita, perché da Roma erano assenti i Ministri, ma nell’ottobre la Commissione potè recarvisi.

Essa era formata dal Comm. Laviani Presidente del Consiglio Provinciale, dal Presidente della Deputazione, dall’avvocato Rossi, dai Consiglieri Provinciali di Potenza Sig. Pignatari e Montesano, dal Sindaco di Potenza e dal Presidente della Camera di Commercio.

Ricevuta dal Ministro Nitti, gli manifestò i giusti desideri della città e della Provincia, e Sua Ecc. convinto della bontà delle richieste chiese un colloquio al Ministro dei lavori pubblici, al quale presentò la Commissione, esponendo la proposta che faceva e le ragioni a favore di essa.

Sua Ecc. Sacchi richiese che le Amministrazioni interessate deliberassero in proposito, e promise che se la società Mediterranea avesse proposto la variante il Ministro l’avrebbe approvata; se non la proponeva, si sarebbe studiato se fosse possibile che il Ministro stesso invitasse la società a variare la linea, ciò che sembrava meno facile.

Il giorno dopo la Commissione si recò dal Comm. Mangiarotti, Direttore della Mediterranea che promise di occuparsi personalmente della cosa, ed infatti incaricò subito dello studio l’ufficio di Potenza.

Con lettera del 27 gennaio 1913 la Prefettura di Potenza comunicava che il Ministero dei Lavori pubblici aveva ritenuto che la variante invocata avesse il carattere di un nuovo tronco di linea, non compreso nella convenzione sopra citata, e che dovesse perciò fare oggetto di speciale convenzione, in base a regolare domanda di concessione.

L’On. Deputazione Provinciale con atto dell’8 febbraio 1913 ritenne invece l’allacciamento della città di Potenza con le preesistenti stazioni un prolungamento della linea Novasiri-Potenza, tanto più che esso serve meglio il capoluogo per maggior comodità dei viaggiatori e pel trasporto delle merci; e che come tale in virtù dell’art. 6 della convenzione per la concessione di dette ferrovie, il cennato prolungamento debba considerarsi come variante alla succitata linea, per cui deliberò insistere presso le autorità competenti per lo studio e l’approvazione della variante in parola.

La prefettura con nota 16-5-1913 comunicò che in seguito all’esame da parte della Società Mediterranea, concessionaria della rete Calabro-Lucana, e dei funzionari Governativi, il Ministero ebbe a convincersi, come ebbe a scrivere precedentemente, che non trattavasi di variante ma di nuovo tronco, da formare oggetto di speciale convenzione, la base regolare domanda di concessione, rilevando inoltre che il presumibile elevato costo di costituzione del nuovo contro, e le forti spese di esercizio, verrebbero a costituire tali condizioni onerose per il concessionario da richiedere, come basi di una eventuale domanda di concessione, una speciale sovvenzione governativa, certamente superiore al limite stabilito dalle vigenti leggi.

Nell’estate del 1913 fu qui l’on. Grippo, e la Giunta Comunale del tempo nell’esporgli lo stato delle cose lo interessò vivamente alla quistione, ed egli promise che appena fosse stato possibile avrebbe fatto sapere quando la Commissione poteva nuovamente riunirsi.

Dopo le elezioni politiche il Sindaco e la Giunta fecero nuove premure all’on. Grippo, e si stabilì che il Sindaco avrebbe convocato la stessa Commissione di cui ho innanzi fatto i nomi.

La riunione ebbe luogo nell’Ufficio Comunale, ed il Sindaco con lettera 19 novembre ne informava l’on. Grippo manifestandogli che tutti i componenti della Commissione avevano conosciuta l’opportunità di recarsi in Roma, ed ivi unirsi a lui, quale rappresentante politico del Collegio, per trovar modo di mettere d’accordo il Ministero dei LL. PP. e la Società Mediterranea. Gli comunicava inoltre che l’Ing. sig. Capilli, che con tanto amore si occupava dell’argomento, avrebbe accompagnata la Commissione, e proponeva la gita a Roma dal 25 30 novembre.

L’on. Grippo rispondeva il 23 dello stesso mese che non era possibile ottenere udienza dal Ministro nei giorni suindicati, dovendo il 27 riaprirsi la Camera col discorso della Corona, ricostituire gli uffici nei giorni 28 e 29, e sottoporre i decreti alla Arme(?) Reale il 30, giorno di domenica.

Il 7 dicembre successivo telegrafava che il Ministro Sacchi aveva fissata l’udienza pel giorno 11, ma essendo impegnato pel Consiglio Provinciale il Presidente della Deputazione, la riunione non potè aver luogo.

Il 31 gennaio ultimo il Sindaco rimetteva al Deputato del Collegio copia di lettera diretta dall’Ingegnere Capilli all’Ingegnere Mangerotti e la risposta di costui, riguardante la quistione tecnica per la nuova stazione. Rimetteva altresì la relazione tecnica dell’Ingegnere Capilli, corredata dallo schizzo planimetrico, e ciò per eliminare ogni difficoltà da parte della Società Mediterranea per l’adattamento della cremagliera

Intanto per promuovere una definitiva decisione, il Ministero dei Lavori Pubblici ha richiesto il parere del Consiglio Superiore, della qual cosa, con lettera 2 aprile corrente venne informato l’on. Grippo, con preghiera di spiegare il suo autorevole interessamento in proposito, stante le premure vivissime da parte di questi cittadini di essere assicurati del buon risultato della pratica, che tanto interessa ed appassiona la città.

Il nostro Deputato rispondeva il 9 corrente con le seguenti parole: «A me consta che la principale difficoltà che si solleva non è di indole tecnica circa il tracciato della linea che dovrebbe modificarsi, ma di indole finanziaria per il maggiore onere di sussidio chilometrico a cui il Ministero dei Lavori Pubblici non vuol sottostare, e che in ogni caso non potrebbe affrontare senza una legge, uscendosi dai termini di quella che dispone la costruzione delle Calabro-Lucane. D’altra parte la Società Mediterranea non vuol prendere alcuna iniziativa, proprio perchè non vuole che il maggiore onere finanziario gravi su di essa, malgrado che verrebbe a trarre notevole vantaggio dall’avvicinamento della stazione alla città di Potenza. Appena potrò avere notizie esatte del parere del Consiglio Superiore dei LL. PP. Mi farò un dovere di comunicarlo alla S. V., ed ove se ne presenti l’opportunità inviterò tanto Lei quanto il Presidente della Deputazione Provinciale a conferire col Ministro, previo accordo con lui. Mi fu riferito che già erano incominciati i lavori della nuova stazione nel punto desiderato dal progetto Governativo, ma il Presidente della Deputazione mi assicurava il contrario. Sarà bene che V. S. si accerti dello stato vero delle cose. Sarebbe forse anche opportuno che tanto la S. V. quanto il detto Presidente e il Presidente della Camera di Commercio si adoperino con la Società Mediterranea perchè si metta sulla via di una ragionevole col Ministero dei LL. PP. per concorrere con esso alle conseguenze finanziarie della variante della linea e della diversa ubicazione della stazione, altrimenti ho poca fiducia nei risultati dei comuni sforzi».

Di risposta, il Sindaco ha scritto il 18 corr. all’on. Grippo insistendo perchè spendesse ancora la sua autorevole opera per soddisfare i desideri di questa popolazione, ed aggiungendo che l’ing. Capillo ha assicurato che la lunghezza del tratto di nuova costruzione potrebbe ridursi anche a meno di due chilometri, con una spesa non maggiore di 600.000 lire e con risparmio di quella occorrente per la costruzione dei fabbricati alla stazione di Potenza Superiore, fabbricati che non avrebbero ragione di sorgere con la esecuzione della nuova stazione di Potenza città, come stazione di testa.

Gli si è comunicato inoltre che i lavori della nuova stazione nel punto designato nel progetto Governativo sono cominciati, ma che ciò non è di ostacolo a quanto si domanda, perchè come assicurano gli ingegneri, fra i quali il Capilli, detta stazione dovrà sempre esservi per il movimento delle merci per altre località.

Questo è lo stato in cui trovasi la quistione, e questo è ciò che l’Amministrazione Comunale ha fatto, perchè così vitali interessi nostri siano presi in considerazione dal Governo e siano esauditi.

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